Le aziende di trasporto svizzere hanno cominciato da qualche anno a farsi la concorrenza nell’accaparrarsi il personale per metterlo alla guida di treni, tram e autobus. E nei prossimi mesi e anni il fenomeno potrebbe diventare critico perché sono previste centinaia di nuove assunzioni per garantire il servizio e potenziarlo.
La mancanza di macchinisti alle Ferrovie federali svizzere è nota. Di recente l’azienda ha dovuto anche sopprimere alcuni collegamenti a causa dell’insufficienza di macchinisti.
La direzione calcola che la penuria impedisca la copertura di circa 30 turni al giorno ed ha promosso una campagna di reclutamento che, spera, entro il 2025 permetterà di formare 1’000 persone.
Un’occasione propizia per molti lavoratori frontalieri. Solo in Ticino sono richiesti almeno duecento persone: uomini e donne. La richiesta di così tanto personale nasce anche dalla volontà delle istituzioni federali di incentivare l’uso di mezzi pubblici al posto dell’auto per ridurre le emissioni di CO2.
Un Paese europeo che ha deciso di rivoluzionare la politica dei trasporti è il Lussemburgo. Da marzo 2020 tutto il trasporto pubblico sarà gratuito.
Lo farà anche la Confederazione Elvetica? Difficilmente, i costi sono elevatissimi. Quasi novanta miliardi di franchi. Solo le Ferrovie Federali Svizzere trasportano ogni giorno 1,25 milioni di viaggiatori e 205.000 tonnellate di merci. Con le sue 793 stazioni tiene così unita la Svizzera e le sue regioni. 32.300 dipendenti FFS lavorano ogni giorno per garantire e migliorare ulteriormente la puntualità e l’affidabilità della ferrovia, secondo il motto «padroneggiare la ferrovia».