Per limitare i danni causati dalla pandemia di coronavirus, il Governo svizzero ha deciso una serie di provvedimenti e diversi aiuti (ad es. indennità per lavoro ridotto, indennità per perdita di guadagno, aiuti alla cultura, allo sport e ai media).
Per farlo, ha dovuto ricorrere – oltre che alla legge sulle epidemie – anche al diritto di necessità, previsto dalla Costituzione così da disporre delle competenze di decidere e agire in un contesto di crisi e pericolo.
Questo “diritto di necessità” ha una durata limitata a 6 mesi. Per poter continuare a garantire aiuti, Consiglio federale e Parlamento hanno elaborato una legge specifica, la Legge COVID-19, adottata dal Parlamento in urgenza e subito messa in pratica.
A questa legge è stato opposto un referendum. Secondo il comitato referendario, la legge è infatti stata elaborata troppo in fretta e senza consultare i cittadini. Malgrado alcuni aspetti positivi, conterrebbe inoltre diversi svantaggi (ad esempio gli aiuti ai media).
Consiglio federale e Parlamento sostengono che la legge è stata approvata nel rispetto delle regole della democrazia. Questa legge è fondamentale per garantire gli aiuti alle categorie toccate dalla pandemia, per tutto il tempo che sarà necessario così da assicurare i posti di lavoro e la sopravvivenza delle imprese svizzere.
Se la legge venisse respinta, prenderebbe fine il 25.9.21 – a un anno dalla sua attuazione. Ciò significherebbe che a partire da quella data non vi sarebbero più le basi legali necessarie per continuare a farsi carico di aiuti economici contro la crisi, con il rischio di creare una situazione di grande incertezza.
La domanda che figura sulla scheda:
Volete accettare la legge federale del 25 settembre 2020 sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte all’epidemia di COVID-19 (Legge COVID-19)?