La Svizzera importa circa i due terzi della sua energia. Il petrolio e il gas naturale consumati nel Paese provengono interamente dall’estero. Questi vettori energetici fossili non sono disponibili in quantità illimitata e per di più hanno un forte impatto negativo sul clima.
Per diminuire la dipendenza dall’estero e il carico ambientale, il Consiglio federale e il Parlamento intendono ridurre il consumo di olio da riscaldamento e gas e produrre più energia in Svizzera.
Grazie a questo progetto la Svizzera ridurrà progressivamente il consumo di petrolio e gas naturale. L’obiettivo è raggiungere la neutralità climatica per la Svizzera entro il 2050. Il progetto prevede misure volte a ridurre il consumo di energia.
Chi sostituisce il proprio riscaldamento a olio, a gas o elettrico riceve un contributo finanziario. Inoltre sono sostenute le imprese che investono in tecnologie rispettose del clima. La legge è un controprogetto indiretto all’iniziativa per i ghiacciai.
Contrariamente a quest’ultima, la legge non prevede un divieto dei vettori energetici fossili come benzina, diesel, olio da riscaldamento e gas. Contro la legge è stato chiesto il referendum.
La domanda che figura sulla scheda:
Volete accettare la legge federale del 30 settembre 2022 sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli)?
Raccomandazione del Consiglio federale e del Parlamento
Il progetto rende la popolazione e l’economia meno dipendenti dalle importazioni di petrolio e gas. Migliora la protezione del clima senza introdurre divieti o nuove tasse. Chi investe in riscaldamenti rispettosi del clima e in tecnologie innovative riceve aiuti finanziari.
Raccomandazione del comitato referendario
Il comitato referendario mette in guardia contro un forte incremento del fabbisogno di elettricità e un massiccio aumento dei prezzi della corrente elettrica. Non ritiene realistico il previsto passaggio da olio da riscaldamento, gas, diesel e benzina a un approvvigionamento energetico basato sull’elettricità.
Secondo il comitato, il progetto manca di pianificazione, aggrava la penuria di elettricità, deturpa l’ambiente e mette in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento.