Stefano Colli il nuovo singolo,  “Le domeniche degli altri”

Non è passato molto dall’uscita di "Aquiloni", album di esordio di Stefano Colli che l’artista bolognese torna con un nuovo singolo, “Le domeniche degli altri”, frutto della proficua collaborazione con Rebecca Pecoriello (in arte Marsali) e con il Maestro Giancarlo Di Maria.

Un brano introspettivo, che ripropone tematiche care all’artista, un viaggio attraverso la dimensione del ricordo all’interno delle relazioni con gli altri, sempre vive e presenti in ognuno di noi, anche quando sono ormai circoscritte ad una dimensione passata.

Stefano è stato finalista alla 58° edizione del Festival di Castrocaro, e ha partecipato a  “The Voice of Italy” nel Team di Gigi D’Alessio, ha appena concluso un periodo molto in ambito teatrale, di cui ricordiamo il tour con il musical “Malèfici” firmato dal noto attore comico Dario Vergassola, e una partecipazione come protagonista, nel ruolo di Giacomo Matteotti, in occasione del centenario della sua morte, nell’atto unico di Gianni Sparapan “Ma l’idea che è in me non la ucciderete mai”.  Ne abbiamo parlato direttamente con lui.

 “Le domeniche degli altri”, raccontaci qualcosa di questo bellissimo brano.

 “Le domeniche degli altri” è un brano molto delicato, intimo e personale che fa un po’ da apripista ad un nuovo progetto discografico multidisciplinare a cui sto lavorando con la mia fedele collaboratrice Rebecca Pecoriello, in arte Marsali, cantautrice di rara sensibilità e talento che ha la straordinaria capacità di leggermi dentro e trovare le parole che mi mancano. Il brano è stato arrangiato dal Maestro Di Maria, con la scelta di sonorità avvolgenti e discrete e ritmiche rarefatte quasi noir; le dinamiche sull’arrangiamento e nell’esecuzione dei vari strumenti, fanno sì che il brano assuma un carattere descrittivo assimilabile ad uno zoom cinematografico.   Il videoclip, diretto da Riccardo Sarti e girato tra Dozza, Cesenatico e Bassano del Grappa, uscirà a brevissimo!

Come hai vissuto la partecipazione a The voice?
È stata un’esperienza totalmente inaspettata. L’agitazione c’era, ma sono riuscito a divertirmi a prendere il meglio da questa opportunità. Sicuramente non dimenticherò mai la mia esibizione con Gigi d’Alessio sulle note di “Caruso” di Lucio Dalla, che emozione! Abbiamo completamente improvvisato, qual momento non era in alcun modo previsto, né programmato. E forse è stato magico proprio per questo motivo.

Le tue attività prevalenti, negli ultimi mesi, riguardano la tua carriera teatrale, che esperienze hai affrontato nello specifico?
Un’esperienza molto divertente, che posso raccontare, è stato il tour relativo allo spettacolo   “Malèfici” firmato dal noto attore comico Dario Vergassola e prodotto da Fondazione AIDA: insieme al mio quartetto teatrale-musicale “I Muffins”, avevamo la possibilità di cimentarci in un’opera musicale inedita. E’ stato molto stimoltante lavorare con tutto lo staff produttivo ed artistico che ha collaborato al progetto, a partire dalla compositrice Eleonora Beddini, la drammaturga e dialoghista Elisabetta Tulli, il regista Manuel Renga e il coreagrafo Giuseppe Brancato. Dario Vergassola è di una simpatia travolgente ed oltretutto ha deciso di fare arrivare questa storia anche tra gli scaffali delle librerie pubblicandone un libro per ragazzi. La storia consiste in questo: quattro noti cattivi delle favole si ritrovano a vivere un’esperienza magica e catartica al tempo stesso, mentre stanno salendo in ascensore per andare dallo psicologo. Abbiamo fatto una bellissima tournèe che ha toccato decine di teatri italiani. Ultima in ordine di tempo è stata la partecipazione a ”Ma l’idea che è in me non la ucciderete mai” di Gianni Sparapan per la regia di Maria Selene Farinelli.  Interpretare il ruolo di Giacomo Matteotti è stata senza dubbio, ad oggi, una delle esperienze più belle, potenti e complesse del mio percorso professionale. Ho sentito da subito una grandissima responsabilità, ho cercato di documentarmi il più possibile. E’ stata prima di tutto una fondamentale esperienza umana, a tratti anche dolorosa, che mi ha però dato modo di crescere sotto diversi punti di vista e raggiungere nuove consapevolezze sul tempo che viviamo. Mi auguro che questo spettacolo possa entrare anche nelle scuole italiane e che la memoria di Matteotti rimanga viva e pulsante al di là delle (doverose) celebrazioni legate a questa ricorrenza.

Cosa bolle in pentola?
Oltre all’album nuovo a cui sto già lavorando, c’è un progetto a cui tengo immensamente e che mi vede in una veste totalmente diversa: quella di direttore artistico di un festival letterario. Sì chiama “Filo d’identità – incontri, storie, corpi”, si svolge in Toscana in forma itinerante ed ha lo scopo di riflettere sul nostro tempo partendo dalle pagine di un libro, attraverso incontri con personalità del mondo della cultura. A Luglio di quest’anno giungerà alla sua quarta edizione. Poi proseguirà l’attività live del mio quartetto teatrale “I Muffins” con cui porterò in giro un nuovo varietà musicale che omaggia le più famose sigle dei cartoni e, insieme alla performer Silvana Isolani e alla pianista Chiara Todeschi, debutterò al Teatro Remondini di Bassano del Grappa con un tributo alla canzone italiana d’autore “Tu chiamale se vuoi… EMOZIONI”.

Ph. Simona Buccolieri

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