Il palcoscenico del Teatro Lo Spazio accoglie dal 18 al 21 novembre “I Diari della Guerra”, spettacolo diretto e interpretato da Elena Arvigo, tratto da due testi di Marguerite Duras: Il Dolore e i Quaderni della guerra e altri testi e da la Specie umana di Robert Antelme. Lo spettacolo, che aveva debuttato nel 2019 nella forma di un primo studio, a distanza di due anni riprende vita vestendosi di nuova forza.
Dolore, in francese, è sostantivo femminile. Elena Arvigo, dopo aver portato in scena Sarah Kane, Anna Politkovskaja e gli scritti di Svetlana Aleksievich sull’atomica, esplora, con Marguerite Duras, il connubio tra amore e guerra. L’attrice, attenta indagatrice dell’anima femminile, con “Il Dolore: diari della guerra” completa un’ideale trilogia che parte da “4:48 Psychosis”.
Il Dolore è il diario biografico che Marguerite scrisse a Parigi quando aspettava il ritorno di suo marito Rober Antelme deportato a Dachau e che pubblicò 40 anni dopo. La Duras entrò nella resistenza antinazista nel 1943 con a capo François Mitterand e questo diario autobiografico racconta quegli ultimi giorni di guerra nell‘ aprile del 1945. La testimonianza storica e il diario emotivo di quell’attesa si fondono nella penna della scrittrice, capace di descrivere, con coraggio scandaloso e stile inconfondibile, la profondità del sentimento.
Quaderni della guerra e altri testi , invece, è un libro pubblicato postumo che raccoglie quattro manoscritti della scrittrice francese Marguerite Duras. Consistono in quattro quaderni conservati dalla stessa Duras in una busta. La loro stesura risale agli anni tra il 1943 e il 1949 e contengono tutti gli abbozzi più significativi di alcuni tra i romanzi più noti della scrittrice.
Sono testi – confessione di straziante intimità al confine tra la poesia e la memoria, tra il bisogno e la testimonianza. E’ la guerra delle donne quella che racconta la Duras. Le donne che attendono.
“Attraverso l’approfondimento delle fonti e delle circostanze storiche legate a Il Dolore, Quaderni della guerra e altri testi di Marguerite Duras e La specie umana di Robert Antelme, abbiamo sentito la necessità di indagare il particolare momento storico legato alla fine della seconda guerra mondiale e le sue convulsioni finali nella primavera del 1945”_ annota Elena Arvigo.
“Si può stimare che circa 2,3 milioni di uomini, donne e bambini furono portati nei campi di concentramento tra il 1933 e il 1945; la maggior parte di loro, oltre 1,7 milioni, vi perse la vita. A oltre ottant’anni dalla fondazione di Dachau si sente ancora forte la necessità di comprendere le circostanze che hanno permesso che tutto ciò avvenisse, mettere in luce i meccanismi su cui si è basato il nazi-fascismo .
“Le imperdonabili “comprende per ora altri 4 spettacoli:
- “Donna non rieducabile “ di Stefano Massini ,
- “Monologhi dell’atomica “ di Svetlana Aleksievich ,
- “Elena di Sparta “di Elena Arvigo
- “Etty Hillesum – o del pensiero “
Ognuno di questi spettacoli ha analizzato la figura della donna in relazione alla guerra, partendo dal mito di Elena di Troia – fino ad arrivare ai giorni nostri – cercando di restituire un frammento del viaggio di queste donne straordinarie.