Il film è ambientato a Bari, in Puglia. Narra la storia di Madame Rosa, un’anziana sopravvissuta all’Olocausto che ospita bambini in difficoltà stringe un’improbabile amicizia con un piccolo ladruncolo che vive in strada e che l’ha derubata.
Sophia Loren è magnifica, madre del regista-cosceneggiatore: una splendida over-80 dritta come un fuso, ma la Loren mette a servizio del suo ruolo anche i cedimenti fisici del passaggio del tempo e la dolcezza dietro la spavalderia.
Edoardo Ponti e Ugo Chiti si ispirano al celebre romanzo “La vita davanti a sé”, dello scrittore lituano Emile Ajar, naturalizzato francese e diventato Romain Gary. Il romanzo è già stato portato sul grande schermo nel ’77 da Moshé Mizrahi, con un’indimenticabile Simone Signoret nei panni di Madame Rosà. Film, quello, che arrivò a vincere l’Oscar come Miglior film straniero nel ’78.
Per Sofia Lorena il film rappresenta “Un messaggio di tolleranza e di amore. Tutti abbiamo il diritto di essere amati”.
La colonna sonora della pellicola è il brano inedito di Laura Pausini Io sì (Seen).
