Silli a Ricciardi: Contrattisti in Svizzera pagati in franchi

A decorrere dal 1° gennaio 2024 le retribuzioni di tutto il personale a contratto in servizio in Svizzera vengono corrisposte in valuta locale”. Il Sottosegretario agli esteri Giorgio Silli risponde all’interrogazione dell’on. Toni Ricciardi (Pd).

“Con l’adozione del decreto interministeriale 5116/38 dell’8 gennaio 2024, promosso dalla Farnesina, a decorrere dal 1° gennaio 2024 le retribuzioni di tutto il personale a contratto in servizio in Svizzera vengono corrisposte in valuta locale”.

Il sottosegretario agli esteri Giorgio Silli risponde alla interrogazione del parlamentare del Pd Toni Ricciardi che lo scorso novembre chiedeva alla Farnesina di intervenire per impedire la svalutazione delle retribuzioni causata dal cambio sfavorevole euro/franco svizzero.

Nella risposta, Silli riporta che proprio “per rispondere agli effetti negativi del processo di svalutazione dell’euro rispetto al franco svizzero”, il Ministero “si è fatto parte attiva per porre rimedio alla perdita del potere di acquisto da parte del personale a contratto retribuito in euro in servizio presso le sedi accreditate nella Repubblica elvetica”.

“In primis, – ricorda il sottosegretario – nel 2013, nel 2015, nel 2018 e nel 2021, l’amministrazione ha disposto quattro aumenti retributivi per questa categoria di personale, sempre al fine di contenere la perdita del potere di acquisto. Con l’adozione del decreto interministeriale 5116/38 dell’8 gennaio 2024, promosso dalla Farnesina, a decorrere dal 1° gennaio 2024 le retribuzioni di tutto il personale a contratto in servizio in Svizzera vengono corrisposte in valuta locale”.

“Il provvedimento – annota Silli – giunge al termine di un laborioso iter, necessario per integrare quanto disposto dalla normativa vigente in materia. In Svizzera, successivamente all’entrata in vigore dell’euro e del Decreto interministeriale n. 033/5949 del 31 dicembre 2002, il personale a contratto ha potuto esercitare volontariamente un diritto di opzione per la valuta di corresponsione delle retribuzioni. Molti – riporta il sottosegretario – avevano optato per l’euro. Fino al 31 dicembre scorso, dei 67 impiegati a contratto in servizio, 22 erano retribuiti in franchi svizzeri, 45 in euro. Il processo di svalutazione dell’euro nei confronti del franco svizzero ha fatto emergere le criticità legate a tale sistema retributivo e ha portato all’attenzione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale la necessità di valutare un cambiamento. Oggi tali distorsioni possono considerarsi definitivamente risolte, alla luce dell’adozione del summenzionato decreto interministeriale n. 5116/38 dell’8 gennaio 2024”.
“In merito alle spese per il funzionamento, le sedi – nell’ambito della propria autonomia gestionale – hanno la facoltà di richiedere i fondi nella valuta ritenuta più opportuna. Ambasciata e consolati in Svizzera richiedono e ricevono regolarmente finanziamenti in franchi svizzeri”.