Il Segretario Generale del Cgie Michele Schiavone, residente nel cantone svizzero del Turgovia, sta preparando accuratamente i lavori dell’assemblea annua del Consiglio generale degli italiani all’estero.
Dopo le riunioni continentali che le Commissioni del Cgie hanno organizzato negli Stati Uniti, in Brasile e a L’Aja, dal 3 al 5 luglio 2019 appuntamento per i 63 membri del parlamentino dell’emigrazione nel palazzone del ministero degli Affari Esteri.
Ormai sono 6 milioni gli italiani residenti all’estero, secondo i dati del Maeci, ma si stima che ben oltre un milione per difetto sfugga alle registrazioni Aire e alle Anagrafi consolari. “Per loro occorre – afferma Schiavone nella presentazione dei lavori – una capacità rappresentativa adeguata, oggi più di ieri. Ecco perché cresce il ruolo di Cgie e Comites”.
Ma i problemi sono tanti. Il Governo giallo-verde (Lega e Cinque Stelle) sta lavorando per la riduzione dei parlamentari che colpisce anche i deputati e i senatori della Circoscrizione Estero. E, nei giorni scorsi, è spuntato un disegno di legge del senatore grillino Vito Petrocelli che istituisce il voto elettronico e prevede una nuova causa di ineleggibilità per i membri di Comites e Cgie al parlamento italiano.
Un modo per azzoppare gli esponenti di spicco delle comunità italiane nel mondo maggiormente legati alla vecchia emigrazione. Un altro intervento del governo è stato il taglio del 50 per cento dei contributi ai Comites e una consistente sforbiciata ai finanziamenti dello stesso Cgie.
Michele Schiavone intende far puntare i piedi al Cgie su tante questioni ancora aperte che saranno discusse alla Farnesina e nei due incontri con le forze politiche alla Camera dei deputati e al Senato.
Il confronto sarà di alto livello: parteciperanno il Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, il Sottosegretario Ricardo Merlo, e numerosi parlamentari e funzionari di diversi ministeri e rettori universitari.