Ad andare in scena sarà “Rosso: la bottega dei bottoni”, la stessa rappresentazione che l’associazione acese di teatro inclusivo ha portato oltralpe a ottobre dello scorso anno. Sul palcoscenico dell’Ambasciatori verrà riproposta dai giovanissimi attori Guardastelle e dal loro presidente e insegnante di teatro Paolo Filippini una favola magica che racconta la bellezza della diversità, l’amore per il prossimo e i legami che si possono cucire tra gli esseri umani. Il senso profondo della commedia è quello di promulgare una nuova dottrina esistenziale, nella quale il concetto di diversità lascia il passo a quello di unicità, che scuote lo spettatore inducendolo ad una riflessione intima, in un’atmosfera gioiosa e goliardica.
“Abbiamo deciso di riproporre questo spettacolo – spiega il presidente dell’associazione Guardastelle, Paolo Filippini – per raccontare ancora una volta la bellezza della diversità e dell’accoglienza. Piccoli e grandi bottoni sono il nostro escamotage per raccontare storie di accoglienza delle diversità. Storie che per nostra natura non finiremo mai di raccontare. Storie semplici di condivisione, di vita quotidiana. Tutti questi bottoni sono legati da un simbolico filo rosso che è il colore dell’amore. L’amore che ci lega: ci tiene uniti come i bottoni tengono uniti i lembi di una giacca o di una camicia. Se sono diversi non perdono la loro funzione ma restituiscono bellezza e stupore a chi li guarda”.