Robert, perché ti sei trasferito?
Sono sposato con un’italiana. Ho conosciuto mia moglie negli anni Ottanta.
Ti piace Roma?
È una città unica e ogni volta che passeggio resto affascinato dalla sua bellezza. Non mi piacciono, però, la spazzatura, la pigrizia, la burocrazia, le poche scuse quando qualcosa va storto.
E se dovessi mettere a confronto Roma con le grandi città degli USA?
Sarebbe come paragonare le mele con le arance. Nessuna città americana è antica quanto Roma.
Roma ti sembra ben organizzata?
No.
Ti piace l’Italia?
Sì. La storia, la cultura, i monumenti, le bellezze naturali, il cibo.
L’Italia in tre aggettivi.
Bella, affascinante e caotica.
Pensi che l’Italia sia un paese fermo?
Sì. E infatti tanti giovani se ne vanno e non tornano più.
Ti mancano gli Stati Uniti?
Non molto. Gli States sono cambiati in peggio, negli ultimi vent’anni. L’unica cosa che mi manca davvero è la mia famiglia.
E l’efficienza nella vita di tutti i giorni.
Quali sono gli italiani che stimi?
Quelli onesti che lavorano duramente e mantengono la parola.
Consiglia un libro e un film.
I miei autori preferiti sono John Le Carré e Bret Easton Ellis.
Il mio film preferito è The Straight Story di David Lynch è stato girato nell’Iowa, dove sono nato, e ogni volta che lo guardo, mi commuovo.