Nessuna polemica, gli elettori del Pd in Svizzera che hanno contribuito in maniera determinante all’elezione della senatrice Garavini non sono stupidi, sanno ancora leggere e scrivere.
Detto questo, dei 19 emendamenti presentati alla manovra di bilancio da parte della senatrice, di cui 12 come prima firmataria, ci permettiamo di rendere pubblico quello forse più significativo, nonostante le cifre proposte siano del tutto aleatorie (n. 95.13 seconda proposta, che modifica la prima).
Bene, il testo – che pure aveva trovato un’ampia convergenza tra i firmatari e che, per giunta, era l’unico con un minimo di copertura finanziaria; tradotto: ti dico quanto costa e dove prendere i soldi (anche se, ripetiamo, le cifre sono del tutto fantasiose) – è stato volutamente ritirato dalla senatrice Garavini. [testo allegato]
Insomma ci risiamo: facciamo la voce grossa nei territori, abbassiamo la testa a Roma. Tanto una volta è colpa della crisi, poi del M5S, una volta di Salvini… e va bene Madama la Marchesa.
Ci sentiamo in dovere di ristabilire un minimo di verità.
Riproponiamo la parte di testo incriminato dell’ultima nostra newsletter:
«Per quanto riguarda le comunità all’estero, l’anno appena conclusosi ci lascia l’amaro in bocca. Nel silenzio generale, complice l’insipienza dei parlamentari eletti all’estero – nessuno escluso – è stata cancellata l’esenzione Imu per i pensionati all’estero. A dire il vero, la misura è stata adottata non tanto per questioni di bilancio, bensì, per evitare che all’Italia venisse applicata un’infrazione da parte dell’Unione europea. L’esenzione ai soli cittadini italiani è discriminatoria, occorrerebbe applicarla a tutti i cittadini comunitari possessori di beni immobili in Italia.
La gravità della situazione è dovuta al fatto che in commissione bilancio al Senato tutti gli emendamenti presentati non erano strutturati e corretti (e per giunta alcuni anche ritirati preventivamente). Nella sostanza, nessuno, ad oggi, è in grado di stabilire concretamente il costo di tale operazione e, cosa ancora più grave, nessuno dei nostri rappresentanti si è preoccupato di studiare e capire l’entità di questi costi. Al riguardo abbiamo già sottoposto delle osservazioni agli organi competenti, sulla questione vi terremo informati».
Toni Ricciardi
Segretario Pd Svizzera