“Andiamo avanti, nessun processo all’azione umanitaria in mare” è l’appello che arriva dal Comitato di Basilea dopo il presidio organizzato davanti al Consolato italiano di Basilea.
Al termine del sit-in i partecipanti hanno tentato di consegnare alla segreteria consolare del Consolato italiano un documento di protesta per la vicenda che ha visto tristemente protagoniste la Capitana Carola Rackete e la ong Sea Watch 3: una lettera diretta al Ministero degli Affari Esteri italiano.
Dinanzi all’indisponibilità del Consolato a riceverli, i partecipanti all’iniziativa hanno depositato il documento e hanno sciolto il presidio. Nella lettera si sottolineava che “per quanto l’annullamento di qualsiasi misura preventiva nei confronti della Comandante Rackete sia una vittoria per la solidarietà internazionale, resta in piedi il processo che la vede indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per il quale il 9 Luglio dovrà sottoporsi nuovamente ad interrogatorio”.
La vicenda continua ad avere sviluppi imprevedibili. Ora la Capitana passa all’attacco e ha annunciato attraverso il suo legale che è stata preparata la querela nei confronti del ministro Salvini per tutti gli insulti che ha fatto in queste settimane e anche le forme di istigazione a delinquere, cosa che “è ancora più grave se fatta da un ministro dell’interno”.
Il ministro Matteo Salvini continua per la sua strada e ha replicato seccamente: “Non mi fa paura una viziata tedesca”.