Prof. Petoia: “La storia dei Presepi ci porta a Greccio”

vermigli_presepeQuesta mattina, giorno dell’Immacolata, nella Sala della Missione cattolica italiana (Feldstrasse 109) di Zurigo, il Professor Erberto Petoia, studioso di antropologia e storia delle religioni, ha presentato il suo ultimo libro “Storia del Presepe”.

In una sala gremita di studenti del Liceo Internazionale Vermigli di Zurigo, il Professore Erberto Petoia, di origini irpine, ha presentato il suo libro “Storia del Presepe”.

Al di là delle dispute teologiche che nella storia cristiana hanno caratterizzato la rappresentazione della Natività, vediamo come si è affermata nella tradizione popolare per il prof. Erberto Petoia.

Nel 1209 San Francesco per la prima volta si recò a Greccio (oggi in provincia di Rieti) dove si abbattevano sul paese gravi calamità. Scelse il luogo dove ritirarsi in meditazione in una capanna sul Monte Lacerone. Proprio in quel luogo, nel 1223 è nato il primo presepe vivente, che viene celebrato ancora oggi.

Il Professor Petoia ha sottolineato, inoltre, che solo in Italia esistono vari tipi di presepe: da quello napoletano (il classico e più popolare) al genovese, il bolognese, l’abruzzese, il marchigiano, il siciliano, il romano, il pugliese, il sardo, il trentino ed altoatesino, il bergamasco ed infine di San Francesco, il Presepe vivente.

Il professore, non potendo descriverli tutti, si è soffermato su quello napoletano, per la sua lunga tradizione fatta di maestria, aneddoti, storie e leggende che si intrecciano con la nascita di Gesù.

L’arte presepiale napoletana prevede la ricostruzione di un ambiente settecentesco partenopeo all’interno del quale si collocano i vari personaggi che rappresentano un proprio significato. Insieme alle 72 figure, troviamo gli altri elementi che compongono l’intero quadro, come il banco del pesce e quello del fruttivendolo.

Infine, dopo alcuni cenni sugli aspetti della religione cristiana, la presentazione si è conclusa con le consuete domande da parte del foltissimo pubblico.