Il volume di Gigi Roggero ripercorre la storia di quella straordinaria prassi rivoluzionaria degli anni Sessanta e Settanta conosciuta a livello internazionale come «operaismo politico».
Scava nella sua genealogia, mette in rapporto la produzione dei concetti con lo sviluppo delle lotte, ne analizza ricchezze e limiti, ne evidenzia attualità e metodo.
La presentazione sarà l’occasione di scandagliare l’attualità di quel metodo, riflettere su soggettività e rivendicazioni ponendo gli strumenti forniti dall’operaismo a confronto con il contesto e le lotte del presente.
Ci si interroghera’ con Toni Riccardo e Claudio Micheloni su cosa accadde in quella stessa stagione in terra elvetica ad opera della comunità italiana migrata che iniziò ad organizzarsi politicamente e socialmente dando vita ad esperienze, organizzazioni e lotte rivendicative di cui oggi le nuove generazioni di italiani in Svizzera beneficiano e in alcuni casi portano avanti. L’attenzione si concentrerà sulla storia e l’esperienza della Federazione delle Colonie Libere Italiane, come organizzazione più longeva, strutturata e connotata della comunità italiana in Svizzera, un’eccezione senza precedenti nella storia dell’associazionismo italiano in emigrazione.
La presentazione si svolgerà online e potrà essere seguita in diretta dalla pagina Facebook di GIR.
«Queste lotte, ecco la scommessa, avranno al proprio centro una nuova figura operaia, ovvero nuovi comportamenti e una nuova soggettività, potenzialmente in rottura con la fabbrica taylorista, e in rottura al contempo con le istituzioni tradizionali del Movimento Operaio. Sono quelle che Alquati chiamerà “forze nuove”, disponibili alla lotta di classe.» Gigi Roggero, L’operasimo politico italiano, DeriveApprodi 2019.
«Lo scandalo per gli emigrati non è Schwarzenbach, è lo statuto di operaio stagionale, è in generale la condizione che ci è riservata, in Svizzera come in Francia, a stagionali e non. La tranquillità con cui ci possono rimandare al nostro paese. La possibilità di organizzare un’economia con noi e una vita civile senza di noi.» Leonardo Zanier, Presidente Onorario FCLI.