Egregio Direttore,
le prossime elezioni per eleggere i nuovi parlamentari in Italia del 25 settembre prossimo saranno determinanti per capire se proseguire sulla strada delle riforme dell’Unione europea (Ue) oppure se inizierà piano piano il cammino verso il suo declino e la sua disintegrazione.
E’ chiaro ai molti come le vicende europee e internazionali esercitino sempre di più una decisiva influenza sulle vicende italiane ma anche come queste ultime, a loro volta, possano incidere su quelle europee e internazionali e sullo stesso processo di una maggiore unificazione europea.
Il processo di democratizzazione e di unione dell’Ue è ancora tutta in salita e tuttora incompiuta. Dopo 70 anni nonostante notevoli passi siano stati fatti, per esempio, con la costituzione del primo Parlamento sovranazionale europeo eletto dai propri cittadini europei nel 1979 e con la prima moneta sovranazionale senza uno Stato (l’euro nel 2002) chi siederà al Parlamento italiano avrà la grande responsabilità di portare avanti tale processo di riforma oppure di farla fallire. In altre parole, come mai prima d’ora i nostri parlamentari eletti saranno osservati e giudicati da mezzo mondo come coloro che vorranno continuare le riforme dell’Ue oppure se vorranno affossarle.
L’esito del prossimo voto italiano avrà pertanto un’importanza che andrà ben oltre i confini italiani e sarà per questo ancora più cruciale sia per il futuro dell’Italia che per il cammino verso gli Stati Uniti d’Europa.
Fondamentale sarà, pertanto, l’atteggiamento e la responsabilità europea di tutte le forze politiche italiane, di tutti i candidati (inclusi quelli della circoscrizione estera), del prossimo Parlamento e del Governo che esso esprimerà.
Franco Oriti | Lugano, 14 settembre 2022