Il nuovo rapporto del prestigioso Stockholm Environment Institute fornisce una prima valutazione sistematica e quantitativa dei rischi climatici internazionali per il commercio dei principali prodotti agricoli: mais, riso, grano, soia, canna da zucchero e caffè.
L’analisi proietta la misura in cui gli impatti dei cambiamenti climatici influenzeranno nel tempo i rendimenti dei principali prodotti agricoli in particolari paesi, combinati con una misurazione della dipendenza commerciale specifica per i prodotti.
L’agricoltura è uno dei settori più esposti ai cambiamenti climatici, sia a breve termine, poiché gli eventi meteorologici estremi aumentano di frequenza e gravità, sia a lungo termine, a causa di cambiamenti più ampi nei modelli climatici, tra cui temperatura e precipitazioni.
E’ previsto un calo di produzione della canna da zucchero del 58% entro il 2070. E insieme allo zucchero l’altro comparto a grande rischio è il caffè, che oltre ad essere aumentato in questo periodo di pandemia, la produzione scenderà del 50% entro la fine di questo secolo.
In un mondo in via di globalizzazione, non si può più considerare l’adattamento ai cambiamenti climatici una questione esclusivamente nazionale o locale.