Partito democratico in Svizzera: 5 volte NO

pd_5voltenoIl prossimo 12 giugno le italiane gli italiani sono chiamati ad esprimersi su 5 quesiti referendari sulla giustizia, promossi e presentati insieme dalla Lega e dai Radicali Italiani.Si tratta di cinque quesiti sulla giustizia, sottoposti a referendum abrogativi, che chiedono l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con valore di legge esistenti.

Informazioni per le elettrici e gli elettori residenti all’estero sui 5 referendum sulla giustizia
Il prossimo 12 giugno le italiane gli italiani sono chiamati ad esprimersi su 5 quesiti referendari sulla giustizia, promossi e presentati insieme dalla Lega e dai Radicali Italiani. Tre quesiti hanno a che fare con l’ordinamento giudiziario e con temi che sono al centro della discussione da parecchio tempo, due riguardano invece profili specifici in materia di processo penale e di contrasto alla corruzione. Alla consultazione referendaria partecipano quasi cinque milioni di elettrici e elettori italiani residenti all’estero. A differenza delle elezioni legislative, per i referendum il voto degli italiani all’estero è determinante per il computo del quorum.
 
Il Partito democratico in Svizzera ha promosso una puntuale spiegazione di ogni quesito per permettere e mettere in condizione le elettrici e gli elettori residenti all’estero di poter scegliere e votare consapevolmente. Si tratta di cinque quesiti sulla giustizia, sottoposti a referendum abrogativi, che chiedono l’abrogazione totale o parziale di leggi o atti con valore di legge esistenti. Affinché il referendum sia valido deve essere raggiunto il quorum di validità: cioè deve partecipare alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto. Affinché la norma oggetto del referendum stesso sia abrogata, la maggioranza dei voti validamente espressi deve essere “sì”.
 
Raggiungimento del quorum
A differenza del referendum costituzionale confermativo, in Italia per un quesito abrogativo come quelli in votazione prossimamente è previsto il quorum perché l’esito delle urne sia valido.  In parole povere: per i 5 referendum sulla giustizia posti in votazioni il 12 giugno 2022 dovrà esprimersi almeno il 50% più uno degli elettori.
 
Si può rifiutare la scheda o alcune di esse?
Ai cittadini italiani all’estero sarà inviato per posta un plico contenente 5 schede, sulle quali saranno scritti i quesiti, e basterà tracciare una X sul “Sì” (per chiedere di abrogare e annullare una legge o una parte di essa) o sul “No” (perché resti tutto come adesso). Gli elettori avranno la possibilità di rifiutare una o più schede, per non essere conteggiate in quella determinata consultazione e, quindi, non influire sul relativo quorum. Tutte le informazioni sono pubblicate anche sul sito del Ministero dell’Interno.
 
Quando e come si vota all’estero?
Il voto nella circoscrizione estero si svolgerà come sempre per corrispondenza. Entro il 25 maggio tutte le buste di voto verranno spedite dalle sedi della rete diplomatico-consolare via posta a tutte le elettrici e a tutti gli elettori residenti all’estero, iscritti all’AIRE e registrati nelle anagrafi consolari. È importante per chi avesse cambiato indirizzo e non lo avesse ancora comunicato al proprio Consolato, di farlo per essere certo di ricevere il plico alla propria residenza. Chi non avesse ricevuto il plico, invece, dovrebbe richiederlo al consolato di riferimento. La data importante è il 9 giugno: tutte le buste di voto devono esserci restituite entro le ore 16.00 del giorno 9 giugno. Il termine è perentorio, quindi voti recapitati oltre tale orario non potranno essere considerati validi. I connazionali all’estero potranno, quindi, votare la scheda non appena ricevuta a casa loro e rinviarla via posta, evitando di attendere all’ultimo giorno. 
 
Dopo il 25 maggio le sedi della rete diplomatico-consolare segnaleranno la spedizione e informeranno su cosa fare nel caso non fosse pervenuto il plico alla propria residenza. Per imprevisti si suggerisce di consultare i portali in internet delle Ambasciate e dei Consolati italiani. 
 
Su cosa si vota al referendum del 12 giugno 2022 
Sono 5 i quesiti ammessi dalla Corte costituzionale per i referendum del 12 giugno 2022:

  • Referendum sulla candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura
  • Valutazione dei magistrati: anche avvocati e professori avranno voce in capitolo
  • Separazione della carriera tra magistrati e giudici: il quesito sullo stop alle “porte girevoli”
  • Reiterazione del reato: come cambierebbe la custodia cautelare
  • Abrogazione della Legge Severino sull’incandidabilità dei parlamentari

Ulteriori approfondimenti sui quesiti referendari sono riportati nel portale del ministero dell’interno all’indirizzo seguente: Elezioni e referendum 2022 | Ministero dell‘Interno
 
Posizione del Partito democratico
Pur consapevoli delle diverse sensibilità su alcuni quesiti, la posizione del partito è quella di esprime 5 volte NO.