“Parlamentari, occorre uno scatto di orgoglio”

SenatoIl Segretario del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero invita i 18 parlamentari eletti all’estero ad una iniziativa unitaria.

Nell’aula del Senato della Repubblica italiana qualche giorno fa è stata approvata la proposta di legge di modifica costituzionale per la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e del numero dei senatori eletti da 315 a 200. Il provvedimento approvato, recante modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero di parlamentari, passerà al vaglio della Camera dei deputati. Si è consumato un copione il cui esito era scontato per l’inequivocabile forza dei numeri esistente tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione.

LA RIDUZIONE DEL 35%
Sull’altare dell’efficienza e dei costi è stata immolata la composizione numerica della rappresentanza, per ridurla del 35 percento, che i padri costituenti avevano voluto per portare in Parlamento la voce dei cittadini di tutti i territori e le sensibilità delle persone per avvicinare i cittadini alle istituzioni e salvaguardare giorno dopo giorno l’unità nazionale.
A distanza di 13 anni dall’entrata in Parlamento della rappresentanza eletta nella Circoscrizione estero, è frustante e incomprensibile ascoltare ancora pregiudizi da parte di chi considera sei milioni di cittadini residenti all’estero alla stregua di una riserva indiana, nella quale a loro dire imperversano brogli e quindi abusivi e indegni di sedere nella Camera dei deputati e in Senato.
Nel dibattito è emerso che la presenza in Parlamento di un numero adeguato di eletti nella Circoscrizione estero è sopportata e tollerata, mentre è certamente innovativa al giorno d’oggi. In Europa sono scomparse le frontiere e i muri, e gli italiani all’estero esercitano un fascino e una tendenza di promozione del nostro Paese.

È NECESSARIA UNA INIZIATIVA UNITARIA
A fronte del risultato in Senato sulla riduzione dei parlamentari e scongiurare il taglio della nostra rappresentanza (da 18 a 12: 8 deputati e 4 senatori), gli italiani nel mondo si aspettano dai parlamentari eletti all’estero e dal Sottosegretario per gli italiani nel mondo, una iniziativa unitaria per mantenere la quota prevista oggi nella costituzione.
In questo difficile momento l’appartenenza partitica è subordinata agli interessi dei cittadini italiani all’estero.  Riconoscere la nostra giusta presenza quantitativa e qualitativa serve all’Italia per impedire di far parti uguali tra disuguali, ma soprattutto di far raggiungere ai disuguali gli stessi obiettivi degli uguali.

* Segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero