L’elezione del Presidente della Repubblica è normata dalla Costituzione, prevede il voto dei 950 parlamentari, deputati e senatori, a cui si aggiungono 58 delegati eletti dalle 20 Regioni italiane, quindi in tutto 1.008 votanti, chiamati “Grandi Elettori”, che si riuniranno a Montecitorio dal 24 gennaio.
Inoltre la Costituzione prevede che il nuovo Presidente venga eletto a voto segreto con la maggioranza dei due terzi dei Grandi Elettori durante le prime tre votazioni, cioè 673 Elettori. Dalla quarta votazione in poi è prevista la maggioranza assoluta, cioè il 50 per cento più 1, quindi 504 Grandi Elettori.
Questa elezione si prevede particolarmente incerta, perché ad oggi in Parlamento non vi è una maggioranza che possa esprimere il Presidente in modo sicuro, nonostante la maggioranza che sostiene il Governo Draghi sia amplissima.
Opzione 1 – La coalizione di Centro Destra, composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha un totale di 382 Grandi Elettori. La coalizione di Centro Sinistra è composta – esemplificando – da Partito Democratico e Liberi e Uguali, per un totale di 145 Grandi Elettori. Il Movimento 5 Stelle ne ha 233. Nessuno si avvicina né al limite della maggioranza assoluta dopo la quarta votazione né, tanto meno, a quello dei due terzi delle prime tre votazioni.
Risulteranno pertanto determinanti gli altri Grandi Elettori, tra cui i 58 delegati delle regioni, i 43 parlamentari di Italia Viva di Renzi, i 31 del gruppo Cambiamo di Toti ed i Parlamentari del gruppo Misto che, insieme ad i Parlamentari che non fanno parte del Misto, comprende 147 elettori.
I delegati delle regioni non sono ancora stati eletti, possiamo pertanto fare solo delle ipotesi e considerare che il Centro Destra governa in 14 regioni, il Centro Sinistra in 5 regioni, mentre i 5 Stelle sono all’opposizione in tutte le regioni.
Opzione 2 – Il Centro Destra composto anche dai 31 parlamentari di Cambiamo di Toti, e il Centro Sinistra composto anche dai 233 parlamentari dei 5 Stelle e dai gruppi Azione di Calenda, Centro Democratico di Tabacci, le Minoranze Linguistiche, le Autonomie ed i Senatori a vita senza componente Renzo Piano e Carlo Rubbia, in tutto 23 Grandi Elettori. Aggiungiamo 33 delegati delle regioni per il Centro Destra e 24 per il Centro Sinistra, considerando che ogni regione elegge 3 delegati di cui due dalla maggioranza e uno dall’opposizione.
Anche secondo questa ragionevole e sensata simulazione, nessuna coalizione avrebbe la maggioranza per poter eleggere il Presidente, considerando che il Centro Destra avrebbe 446 Grandi Elettori, quindi ne mancherebbero 59 per ottenere la maggioranza assoluta di 505; mentre il Centro Sinistra avrebbe 425 Grandi Elettori, con ben 80 di scarto per ottenere la maggioranza.
In definitiva, a parte i numeri assoluti che danno leggermente favorito il Centro Destra, -59 contro -80 Grandi Elettori, esso risulta inoltre composto da una coalizione più forte e coesa, invece il Centro Sinistra si presenta in modo estremamente frammentato e diviso.
Infatti i “franchi tiratori”, anche se possono essere presenti in entrambe le coalizioni, sono l’incubo di questa sinistra così frammentata e divisa e, in particolare, del Movimento 5 Stelle, dilaniato a morte da guerre intestine.
Tra i 12 Presidenti della Repubblica Italiana, solo 2 vennero eletti prima della quarta votazione, con un ampio accordo tra le forze politiche, Francesco Cossiga nel 1985 e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. Un Presidente, Giovanni Leone, venne addirittura eletto dopo ben ventitré votazioni nel 1971.
On. Simone Billi