Tutto come previsto. Due sì e un no: Sì all’iniziativa contro la dissimulazione del volto, sì all’accordo di libero scambio con l’Indonesia e no netto all’identificazione elettronica.
Anche il voto più atteso è andato secondo le previsioni. Anche se meno netta, la vittoria contro l’utilizzo del burqa chiude per ora una lunga discussione che divideva da tempo il popolo svizzero.
Quasi tutti i cantoni hanno detto no al burqa ad eccezione di Grigioni, Basilea città e Argovia. Essendo una iniziativa che impone una modifica costituzionale, occorre la doppia maggioranza: popolo e cantoni. E il sì è arrivato sia dagli elettori che dal numero dei cantoni. Il Ticino è il cantone che maggiormente si è espresso a favore dell’iniziativa che impedisce la dissimulazione del volto con l’uso del burqa.
E’ un voto in linea con l’altra iniziativa che ha impedito la costruzione di minareti. Ora sono due gli articoli costituzionali che limitano alcune forme di espressione religiosa in Svizzera. Delusi i musulmani che vivono nella Confederazione Elvetica, i quali speravano di poter esprimere la loro appartenenza religiosa anche con il burqa.