Ideata e istituita nel 2003 la Giornata mondiale contro la pena di morte è una ricorrenza che cade il 10 ottobre di ogni anno. La Giornata è sostenuta da numero Organizzazioni non governative, dall’Unione africana, Amnesty International, Unione Europea e Nazioni Unite.
L’abolizione della pena di morte continua a guadagnare terreno in tutto il mondo. Più di due terzi degli Stati l’hanno abolita per legge o nella pratica, ma 47 Stati continuano ad applicarla.
I cinque paesi con il maggior numero di esecuzioni nel 2024 sono stati la Cina, l’Iran, l’Arabia Saudita, l’Iraq e lo Yemen. La Bielorussia è l’unico paese europeo che ancora ha la pena di morte. Anche negli Stati Uniti sono continuate le esecuzioni.
I sostenitori della pena di morte basano spesso la loro argomentazione sulla deterrenza. Tuttavia, gli studi dimostrano costantemente che gli Stati che applicano la pena capitale non hanno tassi di criminalità inferiori a quelli che non la applicano. La pena di morte rende inoltre irreversibili gli errori giudiziari e impossibile qualsiasi riforma e riabilitazione sociale.
Il ricorso alla pena di morte non è uno strumento di politica penale, ma una violazione dei diritti umani.
