Ancora niente. Questa mattina è in corso la settimana votazione per il Presidente della Repubblica Italiana. Ma sarà ancora una fumata nera. E si continuerà nel pomeriggio alle 16. Domani forse sarà la giornata decisiva.
I partiti stanno mostrando i muscoli e né centrodestra né centrosinistra ha intenzione di cedere. Fallita l’operazione della presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, si dovrà per forza arrivare ad un accordo.
La quadratura del cerchio non sarà facile. Sullo sfondo c’è la gestione delle elezioni politiche del prossimo anno. I nomi che sono rimasti in campo sono due, anzi tre: Casini, Draghi e Mattarella.
I primi due entrambi fremono per andare al Quirinale. Però… Pier Ferdinando Casini ha un passato che pesa sulla storia politica del Paese e spostare Mario Draghi al Colle comporta un nuovo accordo tra le forze politiche per la formazione del nuovo Governo. Sergio Mattarella ha già traslocato e non intende fare marcia indietro.
E il Presidente della Repubblica dovrà essere una figura di grande prestigio nazionale e internazionale, oltre ad assicurare affidabilità istituzionale.
