Dal bianco all’azzurro, questo il passaggio di colore delle divise degli atleti italiani. Prima il calcio, poi via via tutte le altre discipline.
L’azzurro deriva dallo stemma nobiliare di casa Savoia, regnanti in Italia. Azzurro assunto dai Savoia in onore del manto di Maria Vergine, a cui la casata era devota.
In omaggio ai reali, proprio 110 anni fa a Milano, il 6 gennaio 1911, la Nazionale disputò, con la maglia azzurra, la sua prima partita contro l’Ungheria.
Il passaggio dal bianco all’azzurro non venne subito adottata per tutte le discipline sportive, ma nel 1932 ai X Giochi olimpici di Los Angeles, disputati con il fascismo al potere in Italia, vi fu un’uniformità totale per tutti gli sport.
E in quell’anno gli atleti italiani conquistarono ben 36 medaglie (12 d’oro) e si posizionarono al secondo posto del medagliere, dietro gli Stati Uniti. Un successo che rafforzò l’ideologia mussoliniana in Italia.
Nel dopoguerra, con la nascita della Repubblica Italiana, il colore fu mantenuto e al posto della croce sabauda dei Savoia fu inserito uno scudetto tricolore.