In Svizzera sono diversi i fattori che spingono i costi d’affitto al rialzo. E in base all’andamento dei tassi d’interesse e ad altri fattori, come la compensazione del rincaro e l’incremento generale dei costi, le pigioni potrebbero aumentare del 10-15 per cento entro il 2026.
Consapevole di questi sviluppi, il Consiglio federale ha incaricato il DEFR di elaborare misure realizzabili a breve termine che dovrebbero produrre un effetto moderatore sulle pigioni e far aumentare ulteriormente la trasparenza del mercato degli alloggi, senza intervenire eccessivamente sui rapporti contrattuali o frenare gli investimenti nell’offerta. Le misure riguardano pertanto l’OLAL e contengono i seguenti punti:
- obbligare i locatori a dimostrare la reale entità degli aumenti di costo anziché trasferirli agli inquilini a titolo generale (art. 12 cpv. 1bis OLAL);
- ridurre dal 40 al 28 per cento la quota per la compensazione del rincaro sul capitale proprio (art. 16 OLAL);
- precisare, nel modulo di notificazione di aumento della pigione, che in caso di contestazione degli aumenti d’affitto è lecito addurre anche criteri di costo assoluti quali un rendimento eccessivo o i prezzi d’affitto usuali in un determinato quartiere o località (art. 19 cpv. 1 lett. a n. 6 OLAL);
- aggiungere, nel modulo per la notifica della pigione iniziale, il tasso d’interesse di riferimento precedente e indicare l’inflazione (art. 19 cpv. 3 OLAL).