Nell’anno della pandemia di COVID-19 quasi tutti gli indicatori dell’attività museale in Svizzera hanno registrato un calo rispetto all’anno precedente.
Nel 2020 i musei svizzeri hanno totalizzato 8,1 milioni di ingressi, il che corrisponde a una riduzione del 43% rispetto all’anno precedente (2019: 14,2 mio. di ingressi).
Il numero di musei a forte affluenza di pubblico, ovvero quelli che registrano almeno 50 000 ingressi, è diminuito praticamente della metà (2020: 32; 2019: 60).
Ciò concerne in particolare il numero di eventi (–62%), il numero di visite guidate (–54%) e il numero di ingressi (–43%). Al contempo, tuttavia, la crisi sanitaria ha favorito lo sviluppo dell’offerta digitale dei musei: il 40% di essi ha aumentato l’attività sul proprio sito web e il 36% quella sui social media.
Queste cifre costituiscono alcuni dei nuovi risultati della statistica svizzera dei musei dell’Ufficio federale di statistica (UST), che nel 2020, ha recensito 1053 musei, ovvero 75 in meno rispetto all’anno precedente.
La diminuzione del numero di musei rispetto all’anno precedente è stata osservata in tutte le regioni linguistiche. Il calo più marcato si è avuto nella Svizzera italiana (–13%, contro –7% nella Svizzera tedesca e –2% nella Svizzera romanda).
Nei supporti digitali l’aumento maggiore è stato registrato per i contenuti video: circa un quarto dei musei (26%) ha integrato la sua offerta con questa proposta. Il 23% ha aumentato il numero di opere del museo proposte su Internet, il 22% ha aumentato le comunicazioni online sulla sua «vita interna», e il 18% ha inviato più newsmail dell’anno precedente.