Il brano, accompagnato dal videoclip di Paolo Meroni (Anteprima Sky ), segna una vera e propria svolta creativa verso nuove sonorità latine, tipiche del raggaeton, ma sempre legate al mondo urban; si apre quindi un nuovo capitolo nel percorso artistico di Dailom, che ha deciso di raccontarci qualcosa di più…
Com’è nata “Lolita”?
Sicuramente dall’esigenza di scrivere e cantare sulle basi latin, e arriva da una mia esperienza personale che ho condensato in una canzone durante il periodo del lockdown. Ci sono chiari riferimenti al contesto al quale appartengo ora, ovvero la pista da ballo che ho vissuto per un anno e che mi ha regalato bellissime esperienze, ahimè prima delle chiusure. Il brano, peraltro, inaugura una nuova collaborazione, con il talentuoso produttore EGGWYTE. Da questa nuova rotta è nata anche l’idea del video, di Paolo Meroni (Altered Studio), con la protagonista (Letizia Poma) che veste i panni di una Lolita smorfiosa e giocosa, sprezzante dei sentimenti che il partner manifesta, il tutto in modo ovviamente ironico.
Come sappiamo questo brano segna una svolta nel tuo percorso, perché questo cambiamento?
La cosa che ci tengo a precisare è che questo cambio non arriva per un esigenza discografica, magari è difficile crederlo viste le numerose uscite di questa estate, ma il tutto è nato con naturalezza. Come artista non riuscirei a fare musica solo per inseguire il mercato, non ci dormirei di notte… In realtà questo genere a me piace alla follia, che mi fa stare bene, mi dà gioia anche quando sono giù; se esco con una ragazza la porto a ballare una bachata, è il mio modo di essere. Questo feeling è legato unicamente al mio stile di vita affine al mondo latin, non rinnego e non mi precludo niente, il rap lo so fare se sento una base originale affine al mio stile ci canto e ci rappo senza problemi.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a queste sonorità latine tipiche del raggaeton?
Semplicemente andando alle serate latin e iniziando a prendere lezioni di bachata mi sono innamorato del genere, per me è stato un po’ ’come tornare all’inizio, i primi rapper li ho sentiti dallo stereo di amici domenicani in auto, per me i primi ascolti erano Daddy yankee e Don Omar per intenderci.
Quali sono i progetti a cui stai lavorando?
Sicuramente un album, vorrei dimostrare che si può’ intrattenere e far divertire le persone trattando anche di contenuti seri, ma con la delicatezza di chi si sa esprimere senza appesantire l’ascoltatore, che a volte ha voglia solo di “scappare” un po’ dalla quotidianità.