Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite, l’UNHCR, sono circa 70 milioni le persone oggi costrette a mettersi in viaggio. Oggi, complessivamente sono circa 200 milioni i migranti nel mondo, mossi da aspettative di vita migliori. Secondo le Nazioni unite oltre il 3% della popolazione mondiale vive fuori dal proprio paese natale. Una cifra in costante crescita che non tiene conto di 20/40 milioni di migranti illegali non registrati
Però non si parte solo dalle scene di guerra o dai paesi poveri in cerca di sicurezza. Si parte anche dai cosiddetti paesi ricchi.
Sono riprese le partenze dall’Italia. Tra i paesi più colpiti dall’emigrazione (dal 1876 fino al 1918 più di 14 milioni di persone partirono in cerca di fortuna), dalla fine degli anni ’70, nel 2018 ben 123.193 italiani hanno deciso di trasferirsi all’estero. Oggi sono più di cinque milioni gli italiani che vivono all’estero.
E sono in costante crescita le partenze da uno dei paesi più ricchi al mondo, la Svizzera. Nel 2018 il numero di svizzeri residenti all’estero è aumentato dell’1,1%. La diaspora elvetica conta 760’200 persone. La meta prediletta da chi lascia la Svizzera continua ad essere la Francia, seguita da Germania, Stati Uniti e Italia. Il 10,6% dei cittadini svizzeri vive all’estero.
Al di fuori dell’Europa, gli svizzeri all’estero risiedono in America (24%), in Asia (7%), in Oceania (4%) e in Africa (3%). I paesi con il più alto numero di cittadini svizzeri sono gli Stati Uniti (80’400 persone), il Canada (40’000), l’Australia (25’100) e Israele (20’200).
Partire per andare altrove. L’uomo moderno non è cambiato da quello dell’antichità! Migrare è sinonimo di libertà. E fermare le migrazioni significa, oggi, limitare le libertà dell’uomo. E’ un fenomeno che rimetterà in discussione tante teorie sui diritti e sull’integrazione.