Mariani (Cgie): Non partecipo alla Festa della Repubblica

Lettera di Pietro Mariani (a destra, membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) all’Ambasciatore d’Italia a Madrid, Giuseppe Buccino Grimaldi. Indignato per la nuova legge sulla cittadinanza italiana, non parteciperà alla Festa della Repubblica del 2 Giugno.

Egregio Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi

Scrivo questa lettera per esprimere la mia più profonda indignazione verso il Decreto Legge 36/2025, che considero una vergognosa ingiustizia nei confronti degli italiani all’estero e delle generazioni future.

Sono emigrato in Spagna nel 1988 e ho dedicato oltre 20 anni della mia vita ai connazionali, servendo prima come consigliere del Comites dal 2004, poi come presidente del Comites dal 2015, e dal 2022 come consigliere del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE). La mia vita è stata un impegno costante per la comunità italiana, per garantire il rispetto e il riconoscimento che meritano.

MIA NIPOTE RISCHIA DI NON ESSERE PIÙ ITALIANA
Sono padre di due italo-spagnole e nonno di un italo-spagnola, che secondo questo decreto rischia di non essere più cittadina italiana. Con un colpo di penna, il governo ha deciso di cancellare il legame profondo tra l’Italia e chi, pur vivendo all’estero, porta avanti la cultura, i valori e l’identità del nostro Paese. Questo provvedimento è un tradimento verso chi ha sempre considerato l’Italia la propria patria, anche se lontano dai suoi confini.

Nel 1990 mi sono sposato in Spagna con una cittadina spagnola, e pur avendo diritto alla doppia nazionalità dopo un anno di matrimonio, ho scelto consapevolmente di mantenere esclusivamente la cittadinanza italiana, per una precisa scelta culturale e identitaria. Tuttavia, considero la possibilità di ottenere la doppia cittadinanza senza dover rinunciare a quella di nascita un elemento che potrebbe migliorare la vita degli italiani in Spagna, come auspicato nelle trattative bilaterali oggi ancora inconcluse.

UNA LEGGE CONTRO LA DOPPIA CITTADINANZA
Ma mentre questa possibilità resta ancora in discussione, il Decreto 36/2025 va nella direzione opposta: condanna i discendenti degli italiani all’estero a diventare stranieri, a perdere la loro italianità, a essere esclusi dalla continuità storica e familiare. È una norma miope e ingiusta che spezza i legami e nega un diritto fondamentale, quello di sentirsi parte di un Paese che ha sempre avuto una forte diaspora.

Per questo motivo, non parteciperò alla Festa della Repubblica del 2 giugno presso l’Ambasciata. Non perché rifiuti i valori repubblicani, ma perché non posso festeggiare mentre il governo italiano calpesta i diritti di chi, come me, ha sempre difeso l’italianità nel mondo. La mia assenza vuole essere un segnale chiaro: gli italiani all’estero esistono, hanno voce e non accetteranno passivamente questa ingiustizia.

Mi auguro che il governo abbia il coraggio di correggere questo errore e ristabilire un dialogo reale con le comunità italiane nel mondo. Non siamo numeri su un registro, siamo italiani e meritiamo rispetto.

Pietro Mariani

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