Marcello Romeo ritorna alle origini con “Ghibli”

marcello_discoTerzo estratto dall'album “Dolce Amaro” (pubblicato il10/02/2021), raccolta di 12 brani, alcuni dei quali inediti altri rivisitazioni di brani già pubblicati.

Il nuovo singolo  “Ghibli” del cantautore bolognese Marcello Romeo rappresenta un ritorno alle origini espresso dalla tematica del “ricordo”; una dedica agli italiani nati in Libia,  per ricercare quei profumi, quei colori, quei momenti, quella musicalità così lontana. Un video evocativo ed affascinante accompagna il brano; il cantautore immagina di essere nuovamente nel suo paese natale con Melissa nei panni di  due turisti coinvolti in mille avventure…

“Ghibli” si differenzia dagli altri video(“La mela baciata”, “Zattera di sale”, “Mani leggere”, etc..) per questo intento di dare vita al ricordo.  Nel brano Marcello si è avvalso della collaborazione di Ettore Cimpincio per la cura meticolosa degli arrangiamenti, della voce di Melissa La Giglia (cantautrice e attrice nel video), di Ghourrabou  Brahim, personaggio della vita notturna live bolognese, della regia di Milo Barbieri e della supervisione del discografico producer Raffaele Montanari.

Abbiamo voluto saperne di più direttamente dalla voce di Marcello.

Come nasce “Ghibli”?
 “Ghibli” nasce da una poesia di Nadia Verocchi  e  dal ricordo delle origini. Si tratta di un pensiero comune che hanno tanti italo-libici, cioè il sogno, simile alla saudade brasiliano, di una forma struggente di malinconia molto vicino alla nostalgia.  Di questo popolo di italiani nati in Africa non se ne parla più. Anzi quasi non se ne è mai parlato. Resta solo un ricordo in chi lo ha vissuto.

Il video è stato costruito su una trama iniziale scritta da me, molto più lunga, ma che per esigenze di tempo insieme al regista Milo Barbieri è stata volutamente ridotta e concentrata su alcuni punti salienti, cioè la bellezza misteriosa antica di quei tempi che oggi non abbiamo più, la ricerca di ciò che ci ha affascinato e la narrazione attraverso dei simboli (monete. mappa, scrigno, deserto, ballerini arabi). Molto importanti, per la realizzazione dell’idea, sono state le partecipazioni di Melissa la Giglia, Ghourrab Brahim, Astrid Toh 

Raccontaci il tuo percorso artistico
Una vita come pianista nei Night a Bologna, dai diciannove anni sino ai trenta,  un primo album negli anni Ottanta poi un silenzio assoluto musicale sino al 2013 circa, anno nel quale  la passione per la musica ed in particolare della musica in teatro, hanno  ripreso  il sopravvento. E quindi l’incontro con la PMS Studio dove sono diventati realtà i miei brani del passato ed i nuovi.

Cosa pensi della musica italiana attuale?
Questa è una domanda importante alla quale mi riesce difficile rispondere. Se prendo in esame il 2021, e quindi le canzoni che hanno spopolato nelle radio nel corso di questo anno, Fedez, Blanco, Salmo, Guè, Madame+Sfera, e naturalmente Vasco, Amoroso.., ritengo siano molto lontane dalla canzone d’autore e dal cantautorato che prediligo. Quindi ascolto i brani che mi propongono le radio big italiane solo per lavoro, essendo anche un produttore discografico, oltre che un cantautore.  Se ho voglia ancora di emozionarmi, preferisco riascoltare e ricercare brani del passato…

Prossime uscite?
 Stiamo registrando, in PMS studio, una decina di brani nuovi, tra i quali in programma anche la continuazione di Ghibli (“Ragazza di Sabratha”). Ma al momento non so esattamente quale sarà il primo singolo in uscita nel 2022… Forse un brano dallo stampo cantautorale, nato in collaborazione con Andrea Dessì, arrangiato da Raffaele Montanari e con il prossimo coinvolgimento   di una grande artista della fisarmonica bolognese…ùil titolo? Pericolosa-mente. Ma non anticipiamo troppo…

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