L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto di celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato il 20 giugno di ogni anno con la Risoluzione 55/76. Il documento è stato approvato il 4 dicembre 2000 in occasione del 50° anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati.
I rifugiati sono tra i segmenti della popolazione più vulnerabili al mondo. La Convenzione sullo status dei rifugiati di Ginevra del 1951 e il protocollo di New York del 1967 rappresentano i principali strumenti a livello mondiale per la protezione dei rifugiati. Essi chiariscono i diritti dei rifugiati e gli obblighi dei 148 Paesi Membri contraenti.
La necessità di creare degli strumenti internazionali per indirizzare la situazione dei rifugiati fu avvertita già dalla prima Guerra Mondiale (1914-1918) quando milioni di persone abbandonarono i loro paesi in cerca di rifugio. Il numero di rifugiati crebbe enormemente durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945). La Chiesa cattolica celebra la Giornata del Migrante e del Rifugiato dal 1914 l’ultima domenica di settembre.
NEL MONDO SONO 70 MILIONI I RIFUGIATI
Ma chi è il rifugiato? Il rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra” (Articolo 1A della Convenzione di Ginevra).
Oggi sono oltre 70 milioni i rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo che, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era la loro vita per cercare salvezza in un altro paese. In tutti i paesi aderenti all’Onu si svolgeranno decine e decine di iniziative.