Al via oggi l’Eurovision Song Contest 2019 a Tel Aviv, in Israele. A rappresentare l’Italia c’è Mahmood, dopo la sua vittoria al Festival di Sanremo con la hit “Soldi”: il cantante ha ricevuto gli auguri di Ermal Meta. “In bocca al lupo a Mahmood”, ha scritto semplicemente sui social Ermal Meta. Proprio l’anno scorso l’artista aveva partecipato alla manifestazione in coppia con Fabrizio Moro: a Lisbona avevano cantato insieme “Non mi avete fatto niente”, arrivando al quinto posto. L’edizione 2019 dell’Eurovision Song Contest prende il via ufficialmente oggi, martedì 14 maggio. In quanto rappresentante dell’Italia, però, Mahmood prenderà parte direttamente alla finale di sabato 18 maggio.
CERIMONIA DI APERTURA SULL’ORANGE CARPET
A Tel Aviv è già andata in scena la cerimonia di apertura dell’Eurovision. Mahmood si è presentato sull’Orange Carpet con un abbigliamento, come di consueto, molto sportivo, caratterizzato da una camicia dal sapore estivo e pantaloni neri con immancabile catena. Superata definitivamente la febbre, Mahmood ha già effettuato due prove sul palco.
La gara canora fondata nel 1956 dall’Unione europea di Radiodiffusione per ricompattare l’Europa distrutta dalla Seconda guerra mondiale, è diventata un appuntamento annuale che ne fa uno dei format radiotelevisivi più longevi della storia.
Quest’anno avverrà come di consueto in piena primavera, dal 14 al 18 di maggio. All’Eurovision Song Contest 2019 partecipano 41 cantanti provenienti da tutto il mondo. Pur essendo una competizione in cui concorrono principalmente gli stati affiliati all’Unione europea di radiodiffusione, la nazionalità dei cantanti non è vincolante, è sufficiente che essi rappresentino un Paese che può anche non essere quello delle proprie origini. L’edizione di quest’anno sarà condotta dalla supermodella israeliana Bar Refaeli con l’ausilio di conduttori locali.
41 CANTANTI DA TUTTO IL MONDO
Le forti misure di sicurezza tuttavia non hanno minimamente intaccato l’atmosfera di festa che si respira in tutta la città: l’organizzazione – la spesa totale si dice si aggiri attorno a 120 milioni di shekel, circa 24 milioni di euro – ha puntato ad un’accoglienza in grande stile non solo per le 41 delegazioni estere, ma anche per le migliaia di turisti previsti o già arrivati.
Come per il Giro, anche l’Eurofestival (nato sul modello Sanremo nel 1956) ha il suo coté politico: se il Movimento per il boicottaggio di Israele, con in testa Roger Waters ex Pink Floyd, ha chiesto nelle settimane passate agli artisti e alla stessa Madonna di non partecipare alla gara, l’Autorità nazionale palestinese (Anp) è andata all’attacco della manifestazione. Ed ha chiesto all’Unione europea di diffusione che Israele, “potenza occupante”, ritiri spot video di “propaganda inaccettabili” girati “a Gerusalemme occupata”.
“Io – ha detto Mahmood in conferenza stampa – sono un cantante italiano venuto a gareggiare in Israele. Sarebbe stato sbagliato non essere qua. Il Festival europeo – ha spiegato l’artista in alto nei pronostici – è un passo avanti per unire i popoli. La musica è un modo di unire e l’Eurovision è un buon punto di partenza”.