L’Italia, cavallo di Troia dell’impero cinese?

CinaIeri sera a Roma è arrivato il presidente cinese Xi Jinping con una delegazione di 500 persone. Affari politica e show!

A Roma sventola la bandiera rossa e stelle gialle della Cina. Il presidente cinese Xi Jinping è stato accolto dall’Italia in pompa magna. Al Grand’Hotel Parco dei Principi la Royal Suite di oltre 300 metri quadri è assegnata al leader cinese. Timori e fiducia, paura e speranza, sono i sentimenti degli italiani in questi giorni davanti a tanta spettacolarizzazione di un evento politico dai risvolti in gran parte oscuri.

La Cina ha un interscambio con l’Italia di circa 40 miliardi euro. 13 miliardi export e 30 di import. Mentre la Francia 60, la Gran Bretagna 90 e la Germania 140. Per non parlare degli Stati Uniti che oltrepassano i 200 miliardi di dollari. Cifre imponenti rispetto a quelle italiane. Allora perché questa preoccupazione degli altri Paesi occidentali per una serie di accordi che l’Italia firmerà con la Cina? Perché tutti hanno un interscambio negativo: esportano un terzo ed importano due terzi del volume di affari.

Quindi per riequilibrare l’interscambio serve l’unità di tutti i Paesi occidentali. Separatamente perdono. E l’Italia avrebbe scelto di perdere con la decisione di andare a firmare accordi separati, fuori dall’Unione Europea. Le attese e le preoccupazioni sono per la firma del memorandum d’intesa tra Italia e Cina per l’adesione all’iniziativa Belt and Road (“La nuova via della seta”): oltre seimila chilometri dall’Asia centrale all’Europa percorrendo le antiche rotte. E’ questo che preoccupa europei e americani. Ci sono Paesi che hanno un volume di interscambio ben superiore a quello italiano senza aver sottoscritto alcun memorandum. Il governo italiano è finito in una trappola?

Per ora si tratta di favorire investimenti cinesi in Italia, proporre l’Italia come approdo di merci cinesi che nei prossimi anni aumenteranno di 10 volte e di favorire le esportazioni italiane in Cina. Questi gli auspici italiani. Vedremo se invece l’Italia si rivelerà il cavallo di Troia del moderno impero cinese.