L’Italia apre le frontiere ai cittadini Aire?

doganaLa Svizzera ha annunciato di riaprire le frontiere con Germania, Francia e Austria dal 15 giugno. In Italia per i propri cittadini residenti in Svizzera resterà il blocco. Accesso in Italia solo a frontalieri, personale sanitario e per motivi di lavoro. Per gli iscritti Aire Odg approvato in Parlamento.

L’annuncio del governo svizzero di riaprire le frontiere con alcuni Paesi confinanti ha suscitato molta eco in tutta Europa. Dal 15 giugno si potranno valicare le dogane tra la Svizzera e la Germania, Francia e Austria. Non figura l’Italia.
Il Belpaese non è ancora entrato nella fase tre. Solo dal 18 maggio riaprono tante attività commerciali e si potrà tornare a viaggiare all’interno della propria regione di residenza senza autocertificazione.

LA RESIDENZA PER VARCARE LA FRONTIERA
Per ora ovunque è solo la residenza a dare il diritto di entrare in un Paese. Con la residenza in Svizzera si può entrare nella Confederazione Elvetica, con la residenza in Italia si può entrare in Italia.    
Le eccezioni riguardano per documentati motivi di lavoro e per un periodo di tempo ristretto, non superiore a 72 ore (prorogabili di altre 48 ore, quindi per un periodo massimo di 5 giorni). In caso contrario scatta la quarantena obbligatoria. Da questi vincoli sono espressamente esclusi i lavoratori transfrontalieri, personale sanitario ed equipaggi per il trasporto di passeggeri e merci.
Quindi non possono entrare in Italia tutti gli italiani residenti all’estero, cioè quelli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero).

IN PARLAMENTO ODG PER I CITTADINI AIRE
L’Italia è molto rigida. I cittadini italiani residenti all’estero che stanno pensando di andare a trascorrere periodi nelle loro case in Italia dovranno attendere, almeno fino a lunedì per saperne di più, quando sarà permesso agli italiani in Patria di raggiungere le loro seconde case anche in un’altra Regione.
Per ora, gli italiani residenti all’estero possono rientrare in patria solo per urgenza assoluta documentata: licenziamento, perdita dell’abitazione o abbandono definitivo dello stato estero.
In questi giorni i consolati italiani, soprattutto quelli in Svizzera, sono confrontati proprio con questo problema ricevendo migliaia di telefonate. La politica romana si sta muovendo per favorire il rientro dei cittadini Aire.
In parlamento è stato appena approvato una ordine del giorno che chiede la possibilità per i cittadini italiani residenti all’estero di poter tornare al proprio Comune di origine ove le condizioni sanitarie lo permettono.