Mostra presso il Museum in Lagerhaus di San Gallo dedicata ad Antonio Ligabue. Una vita segnata da drammi familiari e da violenti crisi nervose, con ricoveri in manicomio prima nella natia Svizzera poi a Reggio Emilia, ma dedicata interamente alla pittura, dagli autoritratti agli animali selvaggi e domestici, ai paesaggi agresti fino ai mondi fantastici e lontani scaturiti dallo sfogliare libri. Pare ruotare attorno al binomio “sofferenza e creatività” l’esperienza esistenziale e artistica di Antonio Ligabue, il pittore italo-svizzero (Zurigo 1899 – Gualtieri 1965).
Considerato da molti il “Van Gogh italiano” del ‘900 per la sua vicenda biografica di disagio e follia, Antonio Ligabue era capace di trasportare i suoi demoni sulla tela, creando opere potenti, dall’immediato impatto visivo. Spesso si trattava di animali nell’attimo primo di lanciarsi sulla preda, a volte erano in lotta tra loro. Altro tema frequente nella poetica dell’artista è quello dell’autoritratto, che colpisce per la profondità dello sguardo con cui Ligabue rappresenta se stesso.
Vernissage della mostra: 1° aprile 2019, ore 18.30
Eventi collaterali in italiano
– 2 aprile, ore 18.30: Conferenza dal titolo “Dall’esilio alla patria perduta, da Gualtieri a San Gallo“. Relatore: Sandro Parmiggiani, critico d’arte di Reggio Emilia e co-curatore della mostra.
– 5 aprile, ore 20.00 e 6 aprile, ore 19.00: Spettacolo teatrale “Ein Kuss – Antonio Ligabue“, scritto da Mario Perrotta e interpretato da Marco Michel. Biglietti: info@museumlagerhaus.ch.
– 24 aprile, ore 18.00: Proiezione del film “Antonio Ligabue – fiction e realtà” di Salvatore Nocita.
Università di S. Gallo, Biblioteca, Aula 09-112.