Una “Bottega dei Bottoni” per raccontare la bellezza della diversità, l’amore per il prossimo e i legami che si possono “cucire” tra gli esseri umani. Piccoli e grandi bottoni colorati, legati da un simbolico “filo” ROSSO.
Uno spettacolo emozionante portato in scena grazie all’impegno dell’ex parroco di Uster, Don Salvatore, che già due anni fa aveva organizzato tutto, ma a causa del Covid ha dovuto rinviare. Grazie anche alle associazioni e al sostegno della Missione Cattolica di Lingua Italiana OBERLAND-GLATTAL, in particolare a Maria e Antonella, per la loro preziosa dedizione.
Paolo Filippini, presidente dell’Associazione Guardastelle, di Acireale (Sicilia) e ideatore della pièce teatrale “Rosso: la Bottega dei Bottoni”, ha voluto far capire che sia i ragazzi normo dotati che diversamente abili posso interagire insieme e creare qualcosa di bello.
La commozione è stata tale da coinvolgere tutto il pubblico presente. Oltre 200 persone, in un Sold Out già in prevendita, si sono lasciate andare in un applauso finale per lo standing ovation che si attribuisce solo ai grandi interpreti e alle grandi opere.
I numerosi bottoni che, nonostante la loro diversità, sono uniti dal filo rosso dell’amore, proprio come gli attori “diversi” tra loro per età e sesso.
Nell’opera teatrale i bottoni assumevano un significato diverso in base al colore: blu/abbraccio, bianco/possibilità, giallo/bontà e verde/equilibrio.
Una rappresentazione teatrale che vale la pena vivere in prima persona, anche se l’associazione teatrale propone di volta in volta la diretta social per i propri follower.
Il plauso va ai promotori dell’evento: Nuova compagnia Wetzikon, le Colonie Libere di Wetzikon, Uster e Dübendorf, Acli di Uster, Gruppo Maria della Pace Dübendorf, Coro Dübendorf GAIP di Pfäffikon e i Volontari della comunità Oberland-Glattal.