Lettera di Ticchio a Mattarella: “Resti Presidente”

matarella_ticchioL’11 dicembre il Consigliere del Comites di Zurigo Giuseppe Ticchio ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per esortarlo ha riproporsi per il tempo necessario alla Presidenza della Repubblica fino alle votazione per il nuovo Parlamento Italiano di marzo 2023.

“Signor Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sono un Cittadino Italiano residente della circoscrizione consolare di Zurigo da mezzo secolo. Amo la nostra Italia più di ogn’altra cosa, ma le notizie che ci giungano tramite i diffusi mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione siano essi scritti o parlati, ci danno un quadro della nostra bella Italia non proprio edificante. Nel mio piccolo non è mia intenzione esprimere giudizio a tutto campo, ma fare una riflessioni con Lei, questo sicuramente sì.

PER UN FUTURO MIGLIORE DELL’ITALIA
Mi permetto di scriverLe perché nel mio piccolo e da Italiano residente all’estero, desidero contribuire, se pur a distanza, a un futuro migliore, sereno e concreto della amata Patria.                        

Questa mia modesta riflessione parte da un importante tema che La riguarda da vicino, cioè la Sua disponibilità a continuare a rappresentarci quale Presidente della Repubblica Italiana, almeno per il tempo necessario a far uscire la nostra Italia dalle sabbie mobili di questo difficile momento.

A tale scopo mi permetto di esortarLA a continuare e restare ancora il Presidente di 60 milioni di Italiani residenti sul territorio nazionale e di oltre 6 milioni di Italiani iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti Estro (AIRE).

LA PATRIA NOSTRO PUNTO DI RIFERIMENTO
Signor Presidente, mi permetto di osare tanto perché Lei ci ha sempre esortati a vivere la Patria come punto di riferimento. Infatti, nei momenti più bui del Suo Settennato ha avuto sempre la lucida razionalità nell’affrontare i problemi del momento con grande senso di responsabilità e appartenenza. Non dimentico di certo quei momenti terribili causati dalla pandemia quando Lei, in prima persona, presentandosi in televisione ci ha esortati a non perderci d’animo. È riuscito così a tenere unita la nostra Nazione e a non farla degenerare in una bomba umana. 

Credo che, in questo momento complicato della vita istituzionale Italiana, il Popolo Italiano abbia bisogno della Sua Presidenza per salvare il salvabile. Pertanto, modestamente La invito ad ascoltare questo mio appello e di molti altri connazionali. Accetti di rimanere ancora il nostro Presidente almeno il tempo necessario per uscire da questo pantano pandemico e istituzionale.

Lei, più di noi altri, è consapevole del difficile momento che stiamo vivendo. Personalmente l’accosto all’ultima crisi di Governo a causa delle forzate dimissioni del secondo Governo Conte. Quando sembrava tutto perso, Lei con lucidità e freddezza ha trovato la soluzione di incaricare il Presidente Mario Draghi a formare un nuovo governo forte e competitivo cosi la crisi è rientrata nella sua interezza. Certamente le difficoltà non mancano, ma almeno abbiamo un Governo nel pieno delle Sue funzioni e gli obiettivi da Lei prefissati sono ancora salvi.                                                 

L’ITALIA AFFIDATA A MARIO DRAGHI
Questa Sua intuizione, Signor Presidente, ha dato alla nostra amata Italia vigorosità e slancio in Europa e nel mondo e ci ha permesso di non perdere il tesoretto messo a disposizione dall’Europa per assicurate un futuro dignitoso e concreto alla nostra amata Italia. Cosa che non sarebbe avvenuto se Lei avesse sciolto le Camere.

Ora, con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica Italiana, ritorneremmo a vivere la stessa situazione di inizio anno, quando nell’analoga situazione Lei, forte della Sua lucidità, intelligenza e lungimiranza, non si è fatto sfuggire di mano il controllo della situazione. La storia ci dice che è riuscito benissimo a non far degenerare la crisi in atto in quel momento e aver assicurato alla nostra amata Italia un nuovo Governo, che secondo me, per gli obiettivi prefissi deve arrivare fino a fine legislatura.        

UN NUOVO MANDATO A SCADENZA
Dall’alto della Sua saggezza Istituzionale, per il bene dell’Italia, Le chiedo di prendere in considerazione un nuovo mandato per il tempo necessario a uscire da questa crisi pandemica e istituzionale. Non prendere in considerazione questa eventualità, porterebbe portare all’elezione del Presidente Mario Draghi a Capo dello Stato.

Di conseguenza a una nuova crisi di Governo con conseguente scioglimento delle Camere e conseguenti votazioni anticipate, passaggio che l’Italia in questo momento non può permettersi. In primis comporterebbe un vuoto Istituzionale senza precedenti e, in secondo luogo, comporterebbe la perdita del tesoretto che l’Europa ci ha messo a disposizione perché, in questo momento cruciale, non ci sarebbe nessuno a seguirlo compiutamente. La credibilità dell’Italia sarebbe nuovamente minata di fronte alle considerazioni dell’Europa e del mondo intero.  

LA FIDUCIA A QUESTO GOVERNO FINO AL 2023
Diamo fiducia a questo Governo fino alla fine della legislatura, diamo segnali seri e costruttivi all’Europa e al mondo intero. Lavoriamo per uscire da questa pandemia, diamoci fiducia noi stessi come Italiani, dentro e fuori i confini nazionali, e utilizziamo al meglio le risorse che ci sono state messe disposizione per assicurare un futuro certo e dignitoso alle giovani generazioni di Italiani.

Signor Presidente, sono certo che di fronte ad una realtà nuda e cruda come quella da me esposta, dall’alto della Sua autorevolezza saprà saggiamente scegliere la strada migliore per il futuro della nostra amata Italia.

Con sommesso rispetto La ringrazio per avermi letto. Ora spetta a Lei la decisione definitiva, se avere un’Italia forte e competitiva o avere un’Italia debole e incoerente.                                                     

Rimango in attesa di una Sua cortese risposta.

Voglia gradire, Signor Presidente i miei più cordiali saluti.

Ticchio Giuseppe, Componente eletto nel Comites della Circoscrizione Consolare di Zurigo.
Winterthur 11 dicembre 2021