Cosa rappresenta per te la musica? Come e quando ti ci sei avvicinato?
Io sono nato con la musica, da piccolo, all’età di 5 anni suonavo la batteria e cantavo. Devo dire grazie alla mia famiglia che mi ha cresciuto ascoltando buona musica come Stevie Wonder, M. Jackson, Barry White, Elvis. Poi a diciott’anni, finiti gli studi, ho iniziato il percorso in accademia alla Shakespeare teatri Academy del maestro Tony Colapinto e Dalì. Tuttora continuo a perfezionare e conoscere la voce, e a migliorare ogni giorno sempre di più.
Nel tuo nuovo progetto cosa vuoi comunicare al pubblico?
Indubbiamente stiamo puntando a dei testi forti che non lasciano tutto al caso e che non sono solo melodie. Quindi puntiamo ad un mix di buona musica e parole e melodie che possano essere dei messaggi importanti per gli ascoltatori.
Quali sono le tue 3 canzoni preferite, all time, del Festival di Sanremo?
“Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, Raphael Gualazzi con “Sai ci basta un sogno”, “Ancora” di Eduardo De Crescenzo. Queste a mio gusto sono le più belle dei festival, completamente diverse tra di loro ma che rispecchiano tantissimo il mio gusto e genere musicale.
Come si potrebbe rilanciare il mercato discografico della musica?
Il mercato discografico della musica segue delle scie, attualmente va fortissima la Trap, ma ciò non significa che per forza si debba fare questo genere. Io continuo a seguire il mio, dove so che rendo meglio.
Quale sarebbe per te il più grande successo?
Riuscire ad andare al Festival di Sanremo a riempire tutti i palchi e le piazze di gente che canta le mie canzoni.
