Lavori all’estero? Arriva il fisco italiano!

agenzia_entrateComunicazione dell’Agenzia delle Entrate ai cittadini italiani (all’estero e in Italia) che hanno lavorato all’estero ma risultano fiscalmente residenti in Italia (anche perché non si sono iscritti all’Aire) e non hanno dichiarato in tutto o in parte, i redditi conseguiti all’estero.

La notizia è stata data dall’Agenzia delle Entrate con il recente Provvedimento n. 439255 del 29 novembre 2022 firmato dal direttore Ernesto Maria Ruffini. Tranquilli, non riguarda tutti gli italiani, solo coloro che hanno lavorato e guadagnato senza essere iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero.

La comunicazione sta arrivando a migliaia di cittadini italiani (all’estero e in Italia) che hanno lavorato all’estero e risultano fiscalmente residenti in Italia (anche perché non si sono iscritti all’Aire) ma non hanno dichiarato (come prevede la legge italiana), in tutto o in parte, i redditi conseguiti all’estero.

I contribuenti fiscalmente residenti in Italia sono invitati a regolarizzare l’errore o l’omissione della propria dichiarazione dei redditi italiana e beneficiare quindi della riduzione delle sanzioni previste per le violazioni compiute.

Questo perché è stato adottato il principio “Word Wide Taxation” o tassazione mondiale. Che significa? Che i redditi del cittadino residente fiscalmente in Italia sono soggetti a tassazione diretta dal fisco italiano indipendentemente dal luogo ove tali redditi sono stati prodotti, anche se su tali redditi sono già state pagate le imposte nel Paese estero di produzione del reddito (per evitare tuttavia la doppia tassazione è previsto dalla normativa tributaria italiana la possibilità del credito di imposta). Quindi, se avete già pagato le tasse sul luogo dovrete far fronte agli obblighi con il fisco italiano, anche se i soldi non saranno andati persi…

Per saperne di più, il testo integrale del provvedimento: link