Sono passati 9 anni dal terribile terremoto del 6 aprile 2009 che alle 3.32 colpì l’Abruzzo. Non parliamo di quello dell’anno scorso, no, ma del sisma che causò 309 vittime a l’Aquila.
La città è in cerca di normalità. Un ritorno alla vita regolare che non arriva pur se finora sono state investite enormi risorse finanziarie. Il gigantesco lavoro della ricostruzione è stato definito negli anni scorsi il cantiere più grande d’Europa. Secondo i dati pubblicati, i cantieri ancora aperti sono 9.395. Solo per la ricostruzione di edifici pubblici sono stati spesi oltre 2 miliardi di euro. Per le abitazioni private sono stati erogati finora 5 miliardi di euro. Per lo smaltimento delle macerie sono impegnate 547 aziende.
I palazzi, le nobili facciate, alcune chiese del centro storico sono quasi al termine della ricostruzione. Anche nelle periferie i lavori si stanno concludendo. Nelle oltre 60 frazioni i lavori sono cominciati e procedono a ritmo serrato. Troppe però ancora le cose da fare. L’Università ha perso il 76 per cento di iscritti. Nel progetto Case e MAP (le abitazioni di emergenza) sono ospitate ancora 4.200 famiglie.
Le inchieste aperte a carico dei costruttori di case che non ressero l’impatto con il terremoto come avrebbero dovuto, solo poche si sono chiuse con qualche condanna. Nessuno è in carcere. All’ultimo condannato per “mancato allarme” della Commissione Grandi Rischi sono stati inflitti due anni di reclusione per omicidio colposo con i doppi benefici di legge. Per le altri indagini per truffa nel corso dei primi anni della ricostruzione ha agito il colpo di spugna della prescrizione.
Il sindaco, Pierluigi Biondi, in una dichiarazione al giornale locale il Centro, ha affermato che “L’Aquila sia una città alla ricerca di una identità rinnovata, fatta di memoria e prospettive. Gli artefici del nostro destino diamo noi. Se i riflettori si spengono noi li dobbiamo far riaccendere”.
Come potrà rinascere la città? Attraverso l’innovazione e la ricerca. Molti progetti sono in fase avanzata e importanti accordi con università e aziende internazionali sono stati realizzati. L’altro settore di punta è il turismo con il Gran Sasso vicino e gli altri comprensori che attendono solo di essere valorizzati. L’Aquila sogna di entrare a far parte del patrimonio dell’Unesco con la ricorrenza della Perdonanza, la famosa ricorrenza Celestiniana che si tiene ogni anno il 28 e il 29 agosto.
La volontà e le idee ci sono! La fiaccolata lungo le strade della città è servita per tenere i fari sempre accessi “per non farci dimenticare”.