L’importante iniziativa, promossa per ricordare le vittime della più grave tragedia industriale dell’edilizia in Svizzera, è stata inaugurata dall’On. Toni Ricciardi, organizzatore dell’evento e storico, alla presenza del Cav. Uff. Domenico Mesiano, Presidente dell’Associazione Italia-Vallese, e di Stéphane Marti, Presidente della Fondazione Fellini. Hanno partecipato anche numerose autorità istituzionali, tra cui il Sottosegretario agli Esteri On. Giorgio Silli, l’On. Marco Osnato, l’On. Simone Billi e il Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie.
Nel corso dell’inaugurazione, l’On. Toni Ricciardi ha illustrato il significato storico della tragedia, presentando la mostra con un approfondimento sul contesto e le conseguenze dell’evento.
“Il 30 agosto 1965, una valanga di oltre 2 milioni di metri cubi di ghiaccio si abbatté sul cantiere della diga di Mattmark, in Svizzera, seppellendo 88 lavoratori. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia rappresentò una cesura profonda nella storia dell’emigrazione italiana, segnando un punto di non ritorno. Per la prima volta, stranieri e svizzeri morirono fianco a fianco, e ciò suscitò grande scalpore in tutta Europa.
L’oblio in cui era caduta questa drammatica pagina della nostra emigrazione, e più in generale della storia recente svizzera, ci consente oggi di parlare di Mattmark come di una ‘Marcinelle dimenticata’. Tocca a noi, oggi, ricordare che la Repubblica Italiana si è costruita anche grazie all’emigrazione, e che per affrontare le crisi attuali servono maggiore senso della storia e lungimiranza.
Mattmark non è soltanto storia di lavoro e sfruttamento, ma è anche storia di dinamiche economiche e migratorie che ancora oggi si ripetono. Dobbiamo imparare a leggerle, comprenderle e non strumentalizzarle.
Grazie a chi ha mantenuto viva la memoria di questa tragedia. In questo sessantesimo anniversario, riconosciamo con iniziative significative l’alto sacrificio e il tributo di sangue versato dai nostri connazionali. Le vittime di Mattmark hanno lasciato un’eredità che dobbiamo continuare a coltivare nella nostra memoria collettiva.”
La mostra non è solo un omaggio alle vittime, ma un richiamo alla responsabilità delle istituzioni e della società civile nel custodire e trasmettere la memoria. È anche un’occasione per riflettere, a sessant’anni di distanza, su come il lavoro, l’emigrazione e i diritti dei lavoratori siano ancora oggi temi cruciali, spesso trascurati.
Il percorso espositivo rimarrà aperto per diverse settimane, con l’obiettivo di coinvolgere scuole, studiosi, cittadini e rappresentanti delle comunità italiane all’estero. Attraverso immagini, documenti e testimonianze, la mostra restituisce dignità e voce a coloro che, pur lontani dalla patria, contribuirono alla sua crescita con il proprio sacrificio.
In un tempo in cui i fenomeni migratori sono di nuovo al centro del dibattito pubblico, ricordare Mattmark significa riconoscere il valore dell’esperienza migratoria come parte integrante della storia nazionale. È un dovere morale e civico che riguarda tutti: istituzioni, comunità e nuove generazioni.
Perché la memoria, se coltivata con rispetto e consapevolezza, può diventare una forza viva e trasformativa. E Mattmark, da tragedia dimenticata, può tornare a essere una lezione di umanità, giustizia e coesione.
La Mostra rimarrà aperta al pubblico dal 10 al 20 giugno 2025. Orari di apertura al pubblico: lunedì-venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.00, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati “Nilde Iotti” (Via del Seminario 76) a Roma.