La Svizzera punisce lo straniero che non si integra!

permessiDal permesso C si può retrocedere al B. Entrate in vigore dal 1° gennaio di quest’anno le modifiche alla nuova legge sugli stranieri.

Premio per chi si impegna e lavora e penalità per chi “rifiuta” di integrarsi. Questi sono i criteri con i quali in Svizzera è stata concepita la nuova legge sugli stranieri. Il 1. Gennaio è entrato in vigore il 2. Pacchetto di modifiche inerente la legge sugli stranieri (il primo era entrato il 1. Gennaio 2018). Una legge che l’Assemblea federale (il Parlamento) ha adottato il 16 dicembre del 2016, aggiornandone anche la dicitura: da “Legge federale sugli stranieri” a “Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione – LStrl”.

Le modifiche apportate puntano a rafforzare l’integrazione degli stranieri mediante incentivi e misure adeguate. La partecipazione economica e le competenze linguistiche sono le parti essenziali.

Bisogna dare prova della volontà d’integrazione per assicurarsi il rinnovo del permesso di soggiorno: ad esempio, una persona con un permesso di soggiorno permanente (permesso C) che non soddisfa i criteri di integrazione può essere retrocessa allo status di residente temporaneo (permesso B).

Per i rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente potranno intraprendere un’attività lucrativa previa notifica alle autorità preposte al mercato del lavoro. Ciò permette di facilitare l’accesso a un’attività lucrativa e di sgravare il datore di lavoro.

Questo significa meno oneri sociali – cioè risparmi – per lo Stato. È il pragmatismo elvetico!