Code davanti ai negozi. Avventori nei bar e nei ristoranti. Trasporti tornati all’orario ordinario. Nelle case di riposo per anziani sono ammesse nuovamente le visite. In Svizzera è quasi normalità.
Anche la riapertura delle scuole avvenuta la settimana scorsa ha permesso a quasi tutti gli scolari di tornare in classe. Pur non obbligando gli allievi a non indossare le mascherine, le scuole dispongono di uno stock sufficiente.
Dopo qualche settimana di riapertura delle attività produttive e commerciali i dati si alternano. Anche se non è possibile fare un bilancio sulle conseguenze dell’uscita dal lockdown, in Svizzera c’è tanta fiducia.
Poche decine i nuovi casi e poche unità i decessi. Le autorità dell’Ufficio federale della sanità pubblica stimano che solo il 10% della popolazione è infetta da Covid-19. Nella fase attuale è importante che le persone con normali sintomi influenzali si sottopongano al test per il coronavirus.
Quindi non ci sarà nessuna immunità di gregge nella Confederazione elvetica pur essendo il paese con una delle incidenze più alte in Europa. La perdita economica si aggira intorno ai 25 miliardi di franchi. Per l’interno anno la perdita sarà da 30 a 80 miliardi. Dipende dal decorso del coronavirus e se ci sarà una nuova ondata.