Malgrado in Svizzera l’utilizzo dell’amianto sia stato vietato nel 1989, a causa del lungo periodo di latenza tra l’esposizione e l’insorgenza dei sintomi, circa 120 persone ogni anno continuano a sviluppare un mesotelioma maligno.
Non potendo dimostrare di essere state esposte professionalmente all’amianto, da 20 a 30 di queste persone non hanno diritto alle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, ma soltanto a quelle molto meno vantaggiose dell’assicurazione malattie obbligatoria e dell’assicurazione invalidità.
Per intervenire in questi casi è stata creata la fondazione Fondo per le vittime dell’amianto (EFA), che dal luglio 2017 indennizza finanziariamente le vittime.
Tuttavia, il finanziamento della fondazione si è rivelato sempre più difficile negli ultimi anni. Affinché possa essere garantito a lungo termine, il Consiglio federale propone di modificare la legge sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) per consentire alla Suva di contribuirvi.
Conformemente al nuovo articolo 67b LAINF, però, la Suva potrà versare esclusivamente le eccedenze dei ricavi provenienti dall’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, evitando di incidere sui premi assicurativi.
Il consiglio della Suva dispone della competenza esclusiva di decidere se e in quale misura la fondazione EFA necessita di essere sostenuta finanziariamente.