La sciagura di Mattmark 55 anni fa

Il 30 agosto del 1965 in Svizzera, nel Canton Vallese, a circa 2.200 metri di altitudine, centinaia di operai, soprattutto stranieri, lavoravano per costruire a Mattmark la diga in terra battuta più grande d’Europa. Ottantotto i morti, cinquantasei erano italiani. (Nella foto dell’Associazione bellunesi nel mondo una cerimonia degli anni scorsi).

Il 30 agosto del 1965 alle 17.15 dall’enorme ghiacciaio Allalin, un blocco di circa due milioni di metri cubi di materiale si stacca e inizia la corsa che travolge tutto ciò che incontra.

Officine, uffici, mense del cantiere e i dormitori degli operai di un’azienda erano stati costruiti sulla traiettoria di caduta del ghiacciaio sospeso. Le vittime furono ottantotto, di cui cinquantasei italiane, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.

E’ la più grave sciagura della Svizzera moderna. Subito iniziò il processo. L’istruttoria durò sette anni. Sotto accusa c’erano 17 imputati che tutti furono assolti. La sentenza fu confermata in appello dal Tribunale cantonale del Vallese.

La principale pubblicazione scaturita dalle ricerche su quella tragedia è il libro di Toni Ricciardi, Sandro Cattacin e Rémi Baudouï, “Mattmark, 30 agosto 1965. La catastrofe”, edito da Seismo.

Su iniziativa dell’Associazione bellunesi nel mondo, ogni anno il 30 agosto alle 17.15 (ora della tragedia) in tutti i comuni d’Italia che ebbero dei caduti a Mattmark suoneranno per un minuto le campane.

La cerimonia più significativa in ricordo delle vittime, delle quali 17 erano bellunesi, si terrà domenica 30 agosto 2020 alle ore 10.00 presso il parco “Vittime di Mattmark” a Mas di Sedico, in provincia di Belluno. La cerimonia sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook Associazione Bellunesi nel Mondo.