Via libera definitivo alla riforma della Farnesina: dopo l’esame del Parlamento e il parere del Consiglio di Stato, il nuovo assetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha ottenuto ieri pomeriggio l’ultima approvazione dal Consiglio dei Ministri. Crescita, sicurezza, servizi e semplificazione i quattro assi di una “riforma a costo zero”.
In conferenza stampa il ministro Antonio Tajani ha spiegato che la riforma si è resa necessaria sia per le nuove competenze sul commercio internazionale attribuite al Ministero, sia per fare della Farnesina un dicastero al passo con i tempi non solo sul fronte diplomatico.
RAPPRESENTANZE ORIENTATE AGLI AFFARI
“Il commercio internazionale rappresenta più del 30% del nostro Pil e, visto anche il Piano export del Governo da 700 miliardi di euro fino al 2027 serviva riorganizzare il Ministero”, ha detto Tajani. “Tutte le nostre rappresentanze diplomatiche saranno sempre più orientate a sostenere le nostre imprese, in modo da non lasciarne nessuna da sola”.
Il Maeci sarà “un ministero bicefalo: con una testa politica e una economica”. Al vertice il Ministro, affiancato dal Segretario generale, che è “il funzionario più alto in grado” al cui fianco ci sarà “un segretario generale aggiunto che – ha spiegato Tajani – avrà il coordinamento di tutti gli aspetti politici”, ad oggi competenza di un Direttore generale, e “un altro segretario generale aggiunto che si occuperà di tutta la parte economica del Ministero”.
DG PER I SERVIZI AI CITTADINI ALL’ESTERO
Per “rendere più semplice il lavoro alla Farnesina” nascerà una “unità dedicata alla semplificazione amministrativa interna, per permettere al nostro Ministero di ridurre i passaggi burocratici, ridurre le scartoffie e quindi rendere i servizi più efficienti”, “potenziando i servizi della rete consolare e delle scuole italiane all’estero per i sette milioni di connazionali del mondo”, ma anche quelli legati a “Viaggiare sicuri” e “i servizi per le imprese”.
La Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, come noto, diventerà Direzione generale per i servizi ai cittadini all’estero e le politiche migratorie, con competenze anche in materia di formazione italiana nel mondo e di enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana.
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