Negli ultimi dieci anni la legislazione italiana ha esteso l’uso della carta d’identità e l’ha resa anche elettronica. Ma per gli italiani all’estero non c’è ancora.
Il 26 giugno 2008 la validità è diventata decennale. Nel 2011 è stato eliminato il limite minimo dei 15 anni di età per il rilascio. Poi, è arrivata la carta d’identità elettronica.
Un progetto che risale al 1997 per diventare esecutivo in alcuni Comuni nel 2006. La CIE è stata definita come documento d’identità sostitutivo alla carta d’identità cartacea dalla legge 6 agosto 2015, n. 125.
E per gli italiani all’estero quando arriverà? Da due anni se ne parla. La senatrice Laura Garavini (PD) l’ha chiesta l’anno scorso in un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Salvini e al ministro degli Esteri Moavero Milanesi per rafforzare gli standard di sicurezza personale e pubblica come è avvenuto in tutta Europa.
Il direttore generale per gli italiani all’estero alla Farnesina, Luigi Vignali, nello scorso aprile ha affermato: “Entro il 2020 carta d’identità elettronica spedita a domicilio. Ed entro l’estate avvieremo la sperimentazione in tre sedi: Vienna, Atene e Nizza. La carta verrà prodotta in Italia e mandata direttamente all’indirizzo del connazionale”.
Però, finora, sui siti dei tre consolati chiamati in causa non figurano informazioni sulla fornitura della carta d’identità elettronica.
Infine, qualche giorno fa, l’Onorevole Simone Billi, eletto in Europa (Lega), ha annunciato con un comunicato che “ieri abbiamo approvata all’unanimità la mia risoluzione a Commissioni congiunte Esteri e Affari Costituzionali alla presenza del Sottosegretario Sen. Stefano Candiani per sostenere il Governo sulla realizzazione della carta di identità elettronica anche per gli Italiani all’estero”.
Gli italiani all’estero stanno aspettando.