Prosegue con “Have you ever seen the rain?” la serie di video-cover acustiche della band milanese Le Folli Arie, considerata una delle novità più interessanti nel panorama della musica indipendente italiana.
L’uscita del nuovo album è anticipata infatti da questa pubblicazione, ultima di una serie di rivisitazioni di pezzi storici molto vari tra loro, tra cui ricordiamo “No potho reposare” celeberrima canzone della tradizione sarda e “The fool on the hill” dei Beatles; “Have you ever seen the rain?” è una delle canzoni a cui la band è più legata, essendo il brano di apertura dei loro primi concerti. E’ proprio il frontman del gruppo, Simone Corazzari, a parlarci delle novità del progetto…
Perché siete così legati a questa canzone dei Creedence Clearwater Revival?
“Have you ever seen the rain?”è stato uno dei nostri cavalli di battagli agli esordi, una di quelle cover con cui amavamo aprire i concerti per scaldarci!
È un brano che abbiamo sempre amato per la sua semplicità, un pezzo diretto e potente che parla di calma e tempesta, di sole e pioggia, della natura ciclica dell’Universo e della nostra incapacità di vivere al meglio sia i momenti positivi che quelli negativi, mentre invece dovremmo essere consapevoli che ogni crisi e ogni tempesta anticipano sempre una rinascita e un giorno di sole.
Cosa ci racconti del videoclip?
Abbiamo cercato di fare un video semplice e con un’atmosfera spensierata e luminosa per inviare a tutti il nostro invito a vivere senza paura, con leggerezza e semplicità, forse l’unica via d’uscita dalla situazione attuale.
Il videoclip è stato girato sulle Dolomiti del Cadore, terra di origine di mio padre, durante i primi giorni del 2021. Io interpreto il brano con voce e ukulele, passeggiando tra i panorami mozzafiato di quelle splendide valli. Nel video fa capolino anche Udo, il cane di mio zio, purtroppo scomparso qualche settimana dopo le riprese. A Udo abbiamo deciso di dedicare questo lavoro (disponibile su YouTube).
Questa cover anticipa l’uscita di un nuovo album, ti va di parlarcene?
Stiamo facendo un percorso di riscoperta di brani che ci hanno da sempre fatto vibrare le corde giuste e influenzato anche nelle nostre composizioni. Peschiamo da repertori molto diversi, a volte lontani da ciò che abbiamo fatto finora, cercando di riscoprire perle nascoste oppure di dare la nostra personale rilettura a classici intramontabili, come questa “Have you ever seen the rain?”, uno dei grandi classici del rock internazionale. Con tutto ciò stiamo ricercando le nostre autentiche radici musicali e una via sonora inesplorata per i nuovi inediti (a cui stiamo già lavorando). Usciranno altri video e appena possibile, ricominceremo con i live. L’idea è quella di far uscire un disco fisico che raccolga tutte le due anime sonore: uno acustico e uno elettrico.
Buttiamo fuori materiale e vediamo cosa succede… è un work-in-progress continuo, non sappiamo neanche noi esattamente cosa uscirà e quando.
Il vostro primo album invece com’è nato?
Il nostro primo album “Le Folli Arie”, uscito il 26 gennaio 2015, è stato candidato al Premio Tenco 2015 come Miglior Opera Prima. Abbiamo collaborato nella produzione con uno dei Producer più importanti d’Italia: Lorenzo Cazzaniga con cui ormai collaboriamo stabilmente.
Dopo l’uscita dell’album abbiamo iniziato un lungo tour che ci ha portato in tutta Italia in live-club prestigiosi, un tour nelle radio universitarie. Abbiamo partecipato anche al Collisioni Festival 2017 e al MEI 2015 e suonato in acustico in molti locali del milanese.
C’è stato anche un bel riscontro di pubblico, insomma, siamo molto sodisfatti di questo primo passo e non vediamo l’ora di fare cose nuove!
Progetti futuri?
Per quest’anno, visto che purtroppo non sappiamo ancora quando si potrà ricominciare a suonare dal vivo, vogliamo concentrarci sui video acustici da pubblicare e sul concludere al meglio la produzione del nuovo disco. Siamo davvero eccitati del cammino che abbiamo davanti! Al momento il lato acustico è ultimato e abbiamo iniziato a lavorare sul lato elettrico.
Un saluto ai lettori di ItaloBlogger…
Un grande abbraccio a tutti! Continuate a essere sempre curiosi e a cercarvi nuova musica e nuove band; supportatele, seguitele live e comprate i loro dischi e merch. È la buona musica che fa bene a tutti, è il cibo per l’anima, disse qualcuno di molto intelligente; la musica di qualità è una vera e propria cura per l’imbruttimento generale a cui stiamo assistendo ultimamente.
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