Il libro firmato dal celebre giornalista Stephen Davis (già autore del best seller “Il martello degli dei. La saga dei Led Zeppelin”), attraverso interviste esclusive ai membri del gruppo, amici e collaboratori, ricostruisce dettagliatamente la loro storia dagli esordi nel 1978 fino ai giorni nostri.
Appassionati di artisti glam e synth pop del periodo come Roxy Music, David Bowie e Ultravox, LeBon e soci si misero alla ricerca di sound inedito per l’epoca: “E se i Velvet Underground fossero prodotti da Giorgio Moroder? Potremmo avere un sound di quel tipo?”.
Belli, giovani e sfrontati, sin dagli esordi sono stati capaci di realizzare musica raffinata e muoversi nei circoli più glamour: Nick Rhodes era vicino ad Andy Warhol (“Oh, amo quel Nick…”, confidò ad Andy Taylor, “e a casa ho una sua foto, come prova!”), Simon Le Bon molto legato alla principessa Diana (“Qualcuno aveva confidato a Simon che era lui il preferito di Diana!”) e John Taylor in intimità con la celebre “bad girl” inglese Amanda De Cadenet.
Dagli esordi a Birmingham il gruppo attirò presto l’attenzione della discografia e dei mass media, rendendoli una delle prime band a ricevere un’esposizione mediatica mai accaduta nella musica. Questo soprattutto grazie all’uso massiccio del videoclip come strumento promozionale, ma anche allo sfruttamento del merchandise (“Il loro merchandising rivolto ai teenager comprendeva vestiti, accessori, astucci e scatole per il pranzo, cosmetici, caramelle”).
Moda e arte poi sono da sempre due degli elementi che hanno contribuito alla loro affermazione. Sin dall’inizio della loro carriera, i Duran Duran iniziarono a collaborare con stilisti quali Perry Haines, Kahn & Bell e Anthony Price, in grado di dare al gruppo un’immagine raffinata ed elegante che recuperava i canoni neo romantici dell’epoca. Questa attenzione per l’estetica interessò numerose riviste giovanili e musicali britanniche e americane, che iniziarono a ritrarre i loro look puliti e aggressivi allo stesso tempo.
John Taylor, Nick Rhodes, Roger Taylor, Andy Taylor e Simon Le Bon raccontano di come siano diventati una delle rock band più influenti del pianeta, con oltre cento milioni di dischi in tutto il mondo e tour sempre sold out.
Nel volume sono documentati anche la prima scissione del 1985 passando per le varie reunion fino agli ultimi anni, con tutte le vicissitudini personali, la sopravvivenza della band rispetto ai vari matrimoni dei componenti e il rapporto con i nuovi social media. Con successi senza tempo come “Hungry Like the Wolf”, “Girls on Film”, “Rio”, “Save a Prayer” e “A View to A kill” la musica li ha consacrati come i più significativi rappresentanti della musica degli Anni ‘80, non meno sono diventati anche in Italia un’icona generazionale e un punto di riferimento della cultura di massa.
Stephen Davis è il giornalista e biografo rock più famoso d’America, autore di numerosi bestseller, tra cui il grande successo “Il Martello degli Dei”, dedicato ai Led Zeppelin. Ha anche collaborato con i leggendari musicisti Levon Helm e Mick Fleetwood per le loro autobiografie. Vive a Boston.