La città di Kreuzlingen costeggia il lago di Costanza, è situata al centro dell’Europa. Condivide con l’antica sede del XVI Concilio Ecumenico un territorio caratterizzato da profondi ancoraggi medievali. Seppur assorta al novero di città solo 75 anni fa, in seguito alla fusione amministrativa con i comuni di Egelshofen, Kurzichenbach e Emmishofen avvenuta negli anni 1927/1928, affonda le sue radici nel tardo medioevo caratterizzato da una significativa presenza monastica, idealmente custodita nel suo nome “Cruzelin”, croce ricavata da un piccolo brandello di legno messa in rilievo nel vessillo con sfondo bianco e rosso assieme al bastone vescovile, che ne simboleggia la vocazione religiosa e solidaristica.
Kreuzlingen porta d’Europa aperta sul mondo
Kreuzlingen è oggi una città con 22.600 abitanti in costante crescita, cuore pulsante al centro dell’Europa con una finestra aperta sul mondo; è diventata centro di interessi economici, crogiolo di culture, che convivono armoniosamente e tra queste spicca quella italiana. Non più città di passaggi migratori, non più turbine complessa tra prime, seconde e terze generazioni, non esattamente integrazione né, ancor meno, assimilazione ma città cosmopolita, ospitale e incline al progresso generato dall’interdipendente mobilità. Kreuzlingen è diventata la nostra città in tutti i sensi. Questo diffuso sentimento di cittadinanza partecipata ha portato all’abbattimento delle frontiere reali, fisiche e culturali presenti lungo il confine terracqueo e nella quotidianità. Il gemellaggio con Cisternino nel 2000 e successivamente quello con Wolfach, cittadina situata nella foresta nera, ne hanno concretizzato la sua visione universale a favore della pace e delle libertà.
Questa progressiva evoluzione civica e civile ha riconosciuto una realtà che era – o sarebbe dovuta essere – evidente fin dagli inizi del secolo scorso quando, dall’Italia e non solo, qui arrivarono migliaia di cittadini stranieri. Ciò a conferma che la cultura, la lingua e l’appartenenza all’italianità fossero parte integrante dell’essere elvetici, e che essere italiano o italofono in Svizzera era e – sarebbe dovuto essere sempre – un fattore di mutuo arricchimento e non un incidente nei rapporti tra l’Italia e la Svizzera.
Città ospitale e generosa con gli italiani e i cistranesi
Quest’anno festeggiamo gioiosamente il 75 anniversario di Kreuzlingen assieme a tutte e tutti i cittadini che vivono questa realtà politica, sociale, religiosa e economia. Lo facciamo in amicizia e con gratitudine verso gli amministratori locali che si sono succeduti a Kreuzlingen negli ultimi decenni. Abbracciamo felicemente col sorriso sulle labbra e riconoscenza le amiche e gli amici italiani, in particolare gli attuali e recenti amministratori di Cisternino, assieme ai loro concittadini, giunti espressamente a Kreuzligen per testimoniare, condividere e onorare questa bella e straordinaria storia di successo e di civiltà, che con i loro paesani hanno contribuito a alimentare, arricchire e consolidare negli anni. Questa realtà locale è viva e si esprime anche attraverso le attività delle associazioni italiane.
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