Dopo il romance “Quei fiori”, Janette Lart ha scritto la seconda parte, un’opera che, pur avendo come protagonisti i fiori, tratta di violenza sulle donne e di femminicidio.
“Il cordone di fiori”, titolo del nuovo romanzo, uscirà a novembre, in corrispondenza con il periodo dedicato all’eliminazione di ogni violenza sulle donne. L’autrice parla di questioni affettive, occupandosi centralmente di una problematica che affligge la nostra società, mettendo in risalto responsabilità, ma suggerendo nello stesso tempo delle soluzioni.
La scelta del titolo è un chiaro riferimento alla maternità, alla vita, ai legami affettivi.
I personaggi del libro “Quei fiori” continuano a prendere corpo anche nella seconda parte, cambia il focus però che si sposta su altri sottogeneri del romance, comprendendo il paranormale e la denuncia sociale in forma poetica. Anche il messaggio è differente, in “Quei fiori” si mettono in evidenza quei buoni sentimenti che si coltivano nel cuore; ne “Il cordone di fiori” si parla di donne, di vittime di violenza e di maternità. La tematica dello stalking contenuta nella prima pubblicazione, cede il posto questa volta ad una situazione più drammatica.
Come nella tradizione del Romance, l’autrice dipinge le pagine dei suoi romanzi di rosa, di semplicità e rende i dialoghi realistici, raggiungendo il lettore comune che ha buon gusto ed esige un linguaggio curato, ma anche concreto.
Quel gusto per la ricerca di una gentilezza d’un tempo che non disdegna temi moderni ha prodotto nella storia letteraria alcune opere che non tramontano, come quelle di Samuel Richardson, di Jane Austen, delle sorelle Brontë.